«Un saruddu a tutti canti. Soggu sassaresa in ciabi e in chisthu mamentu soggu cuntenta d’assé cun tutti voi pa’ la prisintazioni di lu Sassaresu, di li maneri d’ischribillu e fabiddallu». Con queste parole l’assessora della Cultura del comune di Sassari, Laura Useri, lunedì sera nella Sala conferenze di Largo infermeria San Pietro ha introdotto a sorpresa in vernacolo cittadino la presentazione dello Standard ortografico ufficiale della lingua Turritana.
D’ora in poi anche il Sassarese avrà le sue regole di scrittura riconosciute ufficialmente. Dopo questi singolari saluti istituzionali, la versione definitiva dello standard è stata presentata dai relatori Maurizio Virdis, accademico e linguista dell’Università di Cagliari, Mario Marras, docente, autore ed esperto di lingua sassarese, e Riccardo Mura, fonetista ed esperto di gallurese, variante che, con le sue specificità e le differenze, costituisce da un punto di vista linguistico l’area sardo-corsa assieme al turritano.
In questi mesi di lavoro, a farsi carico della supervisione del progetto è stato l’Istituto Camillo Bellieni, in rappresentanza del quale è intervenuta la presidente Maria Doloretta Lai, che insieme al direttore scientifico Michele Pinna ha curato la fase operativa e coordinato gli esperti.
Il progetto è stato presentato dal comune di Sassari nell’ambito dell’avviso pubblico inerente l’assegnazione dei “Fondi per promuovere la standardizzazione ortografica del sassarese, del tabarchino e del gallurese” (Legge 22 del 2018), quale beneficiario del contributo erogato dalla Regione Autonoma della Sardegna.