La modernità della figura di una intellettuale, donna di scuola, scrittrice sassarese, protagonista di passaggi cruciali della seconda metà del ‘900. È, questo. Il ritratto di Paola Ruiu che è stato presentato nel corso della giornata di studio ospitata nell’Aula Magna dell’Università di Sassari.
A raccogliere il testimone ideale della sua opera due dirigenti scolastici: Patrizia Mercuri, alla guida dell’Istituto di San Donato, ha accostato la figura di Paola Ruiu a quella di Maria Montessori, per essersi affermate, sia pure in momenti storici diversi, nello svolgimento di ruoli tradizionalmente riservati agli uomini; il dirigente del liceo Margherita di Castelvì, Gianfranco Strinna, ha sottolineato la grande attenzione di Paola Ruiu per gli ultimi in un periodo, gli anni ’80-’90, in cui la normativa sull’inclusione degli studenti disabili muoveva appena i primi passi.
Pasquale Lubinu, sindaco di Ossi, ha messo l’accento sulla competenze di una donna che ha diretto Il Circolo Scolastico per oltre dieci anni e che ha saputo tessere relazioni positive con i soggetti istituzionali del territorio, testimoniando il senso di autentica appartenenza alla comunità.
A ripercorrere l’impegno militante di Paola Ruiu nel lungo e contrastato cammino dei diritti è stata la costituzionalista Carla Bassu, mentre Paola Pinna, già segretaria della Cgil Scuola, ha riannodato il filo rosso che collega queste esperienze al ruolo svolto da Paola Ruiu in qualità di prima Segretaria della CGIL Provinciale di Sassari nel 1971.
Giorgio Macciotta, ha parlato dei meriti acquisiti grazie all’appartenenza a due “scuole”: quella del Pci e quella di Antonio Pigliaru nel gruppo multifunzionale di Ichnusa, dove lei apprese a tessere relazioni sociali e a combattere le battaglie del tempo, come quella per il Piano di rinascita negli anni ’60. Inoltre Salvatore Tola, studioso della cultura sarda, che ha ripercorso l’esperienza del Centro Maestri di Ichnusa.
Una ricerca sul campo, analizzata dallo storico Sandro Ruju, che ha evidenziato il grande valore documentario delle interviste fatte a uomini e donne provenienti dall’agricoltura e dall’emigrazione, fotografia di un tempo spartiacque tra due mondi.
Nella sessione pomeridiana, la tavola rotonda moderata dall’accademico Alberto Merler ha posto in luce la singolarità di una cultura didattica capace di intrecciare diritti e immaginazione.
Della produzione poetica e di testi per il teatro di Paola Ruiu hanno dato un assaggio l’attore della compagnia “La botte e il cilindro” Giommaria Manunta e l’attrice Ica Sanna con la lettura della favola “La calamita attira matti” tratta dal libro “I bambini dei vicoli di Sassari”.
Gian Mario Manca e Fabio Di Pietro ne hanno tratteggiato l’iter muovendo dai testi del libro di Paola Ruiu, “Fiabe e filastrocche sui diritti dei bambini”, mettendo in luce il coinvolgimento di bambine e bambini provenienti dalla scuola primaria, di giovani attivisti amnestiani e di studenti del Liceo Azuni di Sassari.
La testimonianza coinvolgente delle maestre di Oschiri, Franca Deligios e Maria Pina Sini ha confermato il valore della rivoluzione pedagogica della “signora Paola” messa in atto con l’avvento del tempo pieno e dell’inclusione dei diversamente abili: un’opera che ha cambiato il tessuto sociale della comunità.
A conclusione della giornata di studio il canto del “Deus ti salve Maria”, nella versione di Fabrizio De Andrè, ha consegnato ai presenti l’emozione per l’infaticabile impegno di una Maestra che ha reso onore ai talenti e al coraggio delle donne e che, come ha detto la figlia Grazia Maddalon, ha reso possibile “l’invenzione di discorsi intessuti di poesia”.
A raccogliere il testimone ideale della sua opera due dirigenti scolastici: Patrizia Mercuri, alla guida dell’Istituto di San Donato, ha accostato la figura di Paola Ruiu a quella di Maria Montessori, per essersi affermate, sia pure in momenti storici diversi, nello svolgimento di ruoli tradizionalmente riservati agli uomini; il dirigente del liceo Margherita di Castelvì, Gianfranco Strinna, ha sottolineato la grande attenzione di Paola Ruiu per gli ultimi in un periodo, gli anni ’80-’90, in cui la normativa sull’inclusione degli studenti disabili muoveva appena i primi passi.
Pasquale Lubinu, sindaco di Ossi, ha messo l’accento sulla competenze di una donna che ha diretto Il Circolo Scolastico per oltre dieci anni e che ha saputo tessere relazioni positive con i soggetti istituzionali del territorio, testimoniando il senso di autentica appartenenza alla comunità.
A ripercorrere l’impegno militante di Paola Ruiu nel lungo e contrastato cammino dei diritti è stata la costituzionalista Carla Bassu, mentre Paola Pinna, già segretaria della Cgil Scuola, ha riannodato il filo rosso che collega queste esperienze al ruolo svolto da Paola Ruiu in qualità di prima Segretaria della CGIL Provinciale di Sassari nel 1971.
Giorgio Macciotta, ha parlato dei meriti acquisiti grazie all’appartenenza a due “scuole”: quella del Pci e quella di Antonio Pigliaru nel gruppo multifunzionale di Ichnusa, dove lei apprese a tessere relazioni sociali e a combattere le battaglie del tempo, come quella per il Piano di rinascita negli anni ’60. Inoltre Salvatore Tola, studioso della cultura sarda, che ha ripercorso l’esperienza del Centro Maestri di Ichnusa.
Una ricerca sul campo, analizzata dallo storico Sandro Ruju, che ha evidenziato il grande valore documentario delle interviste fatte a uomini e donne provenienti dall’agricoltura e dall’emigrazione, fotografia di un tempo spartiacque tra due mondi.
Nella sessione pomeridiana, la tavola rotonda moderata dall’accademico Alberto Merler ha posto in luce la singolarità di una cultura didattica capace di intrecciare diritti e immaginazione.
Della produzione poetica e di testi per il teatro di Paola Ruiu hanno dato un assaggio l’attore della compagnia “La botte e il cilindro” Giommaria Manunta e l’attrice Ica Sanna con la lettura della favola “La calamita attira matti” tratta dal libro “I bambini dei vicoli di Sassari”.
Gian Mario Manca e Fabio Di Pietro ne hanno tratteggiato l’iter muovendo dai testi del libro di Paola Ruiu, “Fiabe e filastrocche sui diritti dei bambini”, mettendo in luce il coinvolgimento di bambine e bambini provenienti dalla scuola primaria, di giovani attivisti amnestiani e di studenti del Liceo Azuni di Sassari.
La testimonianza coinvolgente delle maestre di Oschiri, Franca Deligios e Maria Pina Sini ha confermato il valore della rivoluzione pedagogica della “signora Paola” messa in atto con l’avvento del tempo pieno e dell’inclusione dei diversamente abili: un’opera che ha cambiato il tessuto sociale della comunità.
A conclusione della giornata di studio il canto del “Deus ti salve Maria”, nella versione di Fabrizio De Andrè, ha consegnato ai presenti l’emozione per l’infaticabile impegno di una Maestra che ha reso onore ai talenti e al coraggio delle donne e che, come ha detto la figlia Grazia Maddalon, ha reso possibile “l’invenzione di discorsi intessuti di poesia”.
Antonio Caria