Saranno 47 i siti visitabili il 3 e 4 maggio a Sassari, in occasione di Monumenti aperti. «Monumenti Aperti è la plastica rappresentazione di quello che si potrebbe fare molto più frequentemente, magari attraverso iniziative specificamente dedicate a questo o a quel pezzo del nostro vasto patrimonio artistico, architettonico, storico, archeologico, urbanistico e naturalistico, per promuovere Sassari e per renderla una destinazione privilegiata del segmento del turismo culturale in Sardegna – afferma il sindaco di Sassari, Giuseppe Mascia -. La collaborazione di tantissimi enti e istituzioni, il coinvolgimento della scuola, l’entusiasmo di associazioni e volontari potrebbero essere canalizzati verso la programmazione di un calendario di appuntamenti che consenta alle sassaresi e ai sassaresi, oltreché ai visitatori, di riscoprire tesori di grande valore ma anche e soprattutto di rendere con costanza la città più vitale e più vivibile, più ospitale e attraente.»
Tra le novità: il ritorno al Museo Nazionale Archeologico ed Etnografico “Giovanni Antonio Sanna”, alla Pinacoteca Nazionale di Sassari e al Centro di Restauro e Conservazione dei Beni Culturali di Li Punti, all’Episcopio della Dioces i che riapre dopo i lavori di restauro, al Villino Ricci tra viale Dante e via Asproni, alla Miniera dell’Argentiera e alla Frumentaria. Debutto assoluto per le visite al pubblico nell’ex Convento di via Sebastiano Satta, nell’Archivio Storico del Liceo “Margherita di Castelvì”, nei locali dell’Ex – MaTer e dell’Ex Colonia Campestre, nella Basilica del Sacro Cuore, oltre al percorso curato dall’Istituto Comprensivo Monte Rosello Alto e al compendio ferroviario di viale Sicilia.
Saranno cinque gli itinerari proposti. «Sassari città turistica deve partire anzitutto da qui, dalla possibilità non episodica di mettere in mostra quanto di bello possiede, creando con il contributo delle società professionali e dell’associazioni culturale un circuito in grado di coinvolgere anche il sistema commerciale, agroalimentare, enogastronomico e mercatale nella possibilità di realizzare una città che non chiude mai le porte alle visitatrici e ai visitatori, e che allo stesso tempo immagina nuove occasioni per la propria cittadinanza di farsi comunità, di vivere la città e di condividere gli spazi pubblici», ha detto l’assessora della Cultura, Nicoletta Puggioni.
Antonio Caria