La Fondazione Maria Carta di Siligo rende omaggio ai sardi nel mondo con una nuova e particolare versione di “Non potho reposare” (“A diosa”), incisa su un cd inviato gratuitamente ai circa 90 circoli degli emigrati sardi sparsi nel mondo.
Nella nuova incisione discografica di quella che resta forse la più popolare e amata canzone sarda, sono stati coinvolti artisti di diversa estrazione stilistica che, nel solco della tradizione, propongono una affascinante e appassionata rilettura di “Non potho reposare”, frutto di un arrangiamento curato dal duo Fantafolk composto da Vanni Masala all’organetto ed Andrea Pisu alle launeddas.
Con loro hanno partecipato il trombettista Paolo Fresu, le cantanti Maria Giovanna Cherchi e Valeria Carboni, Beppe Dettori e l’arpista Raoul Moretti, Luca Mascia voce dei Niera, il chitarrista Nilo e Mamuthones e issohadores della Pro Loco di Mamoiada. Tutto nel ricordo di Maria Carta e Andrea Parodi, presenti nel progetto con alcuni estratti video tratti da una loro esibizione del 1993 a Cagliari.
«Questo omaggio ai sardi nel mondo è un’ulteriore conferma del forte rapporto che Maria ha sempre avuto con il mondo dell’emigrazione», ha dichiarato il presidente della Fondazione, Leonardo Marras, che nelle note di copertina ricorda che «la prima incisione di “Non potho reposare” da parte di Maria Carta risale al 1978 e compare nell’album “Umbras” e come il tocco magico dell’artista di Siligo stava non solo nella sua straordinaria interpretazione ma anche nel suo impossessarsi sino in fondo delle emozioni di quel testo di Salvatore Sini, inserendo in chiusura una strofa tutta sua».
In questa elaborata confezione, ricca di sfumature e inediti colori, il motivo si conferma la canzone d’amore per eccellenza del patrimonio sardo, capace di catturare l’ascolto e suscitare un’immediata emozione collettiva, come evidenzia Giacomo Serreli, presidente del comitato scientifico della Fondazione.