Un milione di euro è stato destinato dalla Giunta Regionale per la progettazione e la realizzazione di campagne di scavo archeologico nei siti di significativa rilevanza storica e culturale nella programmazione delle risorse per il 2022.
«Questa Amministrazione regionale – ha sottolineato il presidente Christian Solinas -, intende proseguire sulla strada della promozione degli interventi di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale regionale, nella convinzione che tali interventi costituiscano un’opportunità non trascurabile di sostegno all’economia locale per le comunità, in termini di incremento dell’occupazione, di indotto e di orientamento alla interpretazione del patrimonio culturale quale fulcro del processo progettuale locale volto alla valorizzazione del territorio, con conseguente innalzamento della qualità di vita della popolazione residente e rafforzamento dell’offerta turistico-culturale.»
L’assessore della Cultura, Andrea Biancareddu ricorda che in base alla firma dell’Accordo Stato-Regione del 7 novembre 2019, sono state previste a favore della Regione Sardegna risorse aggiuntive per spese di investimento dal 2020 fino al 2033.
La manovra finanziaria 2020/2022 ha programmato una serie di interventi compatibili con le spese ammissibili destinando 3 milioni di euro complessivi per interventi di progettazione e realizzazione di campagne di scavo archeologico in siti di significativa rilevanza storica e culturale, di cui 2 milioni già programmati per le annualità 2020 e 2021, ed un milione di euro da programmare per l’annualità 2022.
Gli interventi, individuati in collaborazione con gli Uffici periferici del Ministero competenti territorialmente interessano i siti di: Domus de Janas della necropoli di Sa Pala Larga a Bonorva con 140mila euro, Monti di Deu a Calangianus con 190mila euro, la Reggia Nuragica di Barru a Guamaggiore con 19 mila euro, il Sanuario nuragico di Janna’s Pruna a Irgoli con 90mila euro, il Complesso nuragico di Tattinu a Nuxis con altrettanti 90mila euro, il Nuraghe Santu Mali a Pompu con 110mila euro ed il Nuraghe iloi, Nuraghe Talasai, Domus de janas Ispiluncas di Sedilo con 190mila euro.
I progetti dovranno rispettare tutte le condizioni espressamente indicate dal Ministero in materia e in ogni caso prevedere come, il restauro delle strutture e dei materiali mobili rinvenuti e la messa in sicurezza e la ricopertura dell’area di scavo a fine campagna. L’allestimento dell’area di cantiere utile a rendere il bene fruibile alla visita, anche durante le fasi di intervento, compatibilmente con le norme in materia di sicurezza “cantieri aperti” e la pubblicazione scientifica dei risultati dello scavo o dell’intervento. La Regione promuove e coordina interventi di restauro dei beni culturali sulla base di metodologie definite d’intesa con gli organi statali competenti, promuove, d’intesa con gli organi statali competenti, con le università e gli istituti di ricerca, interventi di ricerca archeologica e paleontologica nel territorio della Sardegna.