La manifestazione letteraria 6 in Storia chiude la seconda edizione domani, alle 18.00, al Teatro Massimo ospitando la giornalista Stefania Maurizi e la sua opera sul caso Assange, in
collaborazione con il festival Leggerezza targato CEDAC. A moderare l’incontro, il critico letterario Alessandro Marongiu.
Gran finale, dunque, con uno dei temi più dibattuti e controversi degli ultimi anni, raccontato nel pluripremiato Il potere segreto – perché vogliono ancora distruggere Juliane Assange e wikileaks (edito da Chiarelettere, 2024, con prefazione di Ken Loach).
Nella cella di una delle più famigerate prigioni di massima sicurezza del Regno Unito, un uomo ha lottato per oltre un decennio contro alcune delle più potenti istituzioni della Terra, che hanno puntato a distruggerlo. Quest’uomo si chiama Julian Assange ed è il fondatore di WikiLeaks, un’organizzazione che a partire dal 2006 ha profondamente cambiato il modo di fare informazione, sfruttando le risorse della rete e violando in maniera sistematica il segreto di Stato, quando questo viene usato non per proteggere la sicurezza e l’incolumità dei cittadini, ma per nascondere crimini e garantire l’impunità ai potenti. Per queste ragioni Julian Assange non poteva farla franca: doveva essere punito e soprattutto andava fermato. Ecco perché per oltre dieci anni è stato perseguitato, ha vissuto prigioniero – prima ai domiciliari, poi in un’ambasciata, infine in galera – e con lui hanno rischiato la propria libertà tutti i giornalisti della sua organizzazione. Incalzante come un thriller e rigoroso nella sua documentazione dei fatti, questo libro ricostruisce, in un’edizione aggiornata, la storia di una rivoluzione e dell’attacco sinistro e feroce contro Julian Assange e la sua creatura.