Mancano pochi giorni alla serata finale della seconda edizione del Premio Isio Saba. Nelle scorse settimane sono stati annunciati dalla giuria di esperti i nomi dei tre finalisti che venerdì 10 febbraio, alle ore 20.30, si esibiranno nel ridotto del teatro Massimo di Cagliari per la finale del “Premio Isio Saba per la creatività e l’innovazione nella musica jazz”. A salire sul palcoscenico M2 del teatro saranno Leonardo Barbierato Patterns for Transcendence, Dario Piccioni Trio e Inside Out Duo. Al termine della serata, dopo le esibizioni dei finalisti, la giuria proclamerà il vincitore assoluto del Premio che riceverà un premio in denaro di tremila euro. Il vincitore inoltre sarà ospite della nuova edizione del Festival internazionale Jazz in Sardegna-European Jazz Expo.
I finalisti.
Leonardo Barbierato Patterns for Transcendence. Compositore, bassista, improvvisatore, nasce ad Alessandria in una famiglia di musicisti. Si avvicina alla musica suonando dapprima il violino e poi il basso elettrico. L’attitudine per la sperimentazione e la ricerca lo portano sin da subito a sondare diversi stili musicali non convenzionali. Improvvisazione, interplay, miscele di sonorità elettroniche acustiche, esplorazioni poliritmiche, incursioni inter-disciplinari tra natura, matematica e musica sono le caratteristiche comuni dei progetti di cui fa parte sia come session-man, sia come fondatore. Nel corso dei suoi anni di studio al Conservatorio di Alessandria e di Piacenza, ha la possibilità di studiare con grandi artisti italiani, tra cui Riccardo Fioravanti e Enrico Fazio. Spinto da una forte passione per il mondo naturale, nel 2018 ottiene la laurea in biologia e nel 2020, conclude il biennio al Conservatorio di Piacenza con il suo lavoro Cross-Rhythms. I progetti cui lavora costituiscono le basi su cui inizia a delinearsi il suo percorso di ricerca artistica che lo porterà nel 2022 a partecipare al Master AreMus al Conservatorio Santa Cecilia di Roma e a essere selezionato nel programma di dottorato nello stesso Conservatorio. Al Premio Isio Saba porta sul palco un progetto artistico che esplora la complessità della relazione uomo-ambiente assieme a Lorenzo Simoni (sassofono), Lorenzo Morra (pianoforte/sintetizzatore), Riccardo Marchese (batteria).
Inside Out Duo. Formazione di derivazione classica e jazzistica che vede sul palco la pianista ravennate Esmeralda Sella e Stefano Zambon al contrabbasso. Il duo si focalizza musicalmente nella composizione ed esecuzione di brani originali: peculiare è la ricerca di un proprio specifico timbro sonoro che favorisce l’utilizzo di tecniche musicali estese come, ad esempio, l’utilizzo di oggetti esterni che modificano il timbro naturale dello strumento, favorendo così maggiore varietà ed originalità timbrica. Particolare attenzione alle dinamiche interplay e connessione umana, considerate un punto di partenza necessario per giungere ad una sintonia che favorisce il flusso della musica e crea il contatto indispensabile con l’ascoltatore.
Dario Piccioni Trio. Contrabbassista e bassista elettrico, Dario Piccioni è un bassista jazz romano. Dopo aver completato gli studi tra Roma e Bruxelles, si diploma al Berklee College of Music. Forte di un’intensa attività discografica alle spalle come side man e co-autore, si dedica con passione alla composizione per piccoli e medi ensemble pubblicando due album come band leader: “Limesnauta” (Caligola Music, 2019) e “Carpet Stories” (Auand Records, 2021). Vanta collaborazioni con diversi side- man e special guest della scena romana come Eugenio Colombo, Antonello Sorrentino, Vittorio Solimene, Michele Santoleri, Veronica Marini e molti altri. Il repertorio è formato principalmente da composizioni originali di Dario Piccioni: un “sound” di chiara e solida matrice jazzistica che non esita a sconfinare in altri linguaggi musicali come world music, progressive jazz, alternative pop, musica brasiliana, improvvisazione e contemporanea, alla ricerca di un proprio equilibrio. In occasione del Premio Isio Saba si avvale della collaborazione del vibrafonista Jordan Corda e del batterista Francesco Merenda due musicisti con cui collabora attivamente a Roma, e con cui per altro ha ottenuto recentemente il primo premio al prestigioso “Festival Internazionale di Jazz Johnny Raducanu”.
Per il vincitore assoluto della finalissima è previsto un premio in denaro di tremila euro. Il vincitore sarà ospite della nuova edizione del Festival internazionale Jazz in Sardegna-European Jazz Expo. Sarà inoltre assegnata una Menzione Speciale al concorrente la cui proposta musicale abbia mostrato un evidente carattere innovativo. Anche il vincitore della Menzione parteciperà al Festival Internazionale Jazz in Sardegna – European Jazz Expo. Promosso dal Festival Internazionale Jazz in Sardegna e dall’Associazione Culturale Jazzino di Cagliari, il Premio si conferma come un importante tributo all’illuminata e infaticabile azione di Isio Saba, operatore culturale che ha saputo promuovere, sperimentare e innovare la dimensione musicale non solo isolana ma anche nazionale, organizzando e promuovendo i tour dei maggiori esponenti della musica creativa afroamericana.
ISIO SABA
Fotografo e promotore musicale di statura internazionale, Isio Saba è nato ad Ozieri il 24 febbraio del 1942 ed è morto ad Amantea, in Calabria, il 29 marzo del 2013. A metà degli anni ‘60, poco più che ventenne, si trasferì a Roma dove svolse la sua attività per quasi cinquanta anni diventando punto di riferimento per tantissimi musicisti. È stato amico fraterno di grandi jazzisti, da Don Cherry a Nanà Vasconcelos, ma è agli Art Ensemble of Chicago che il suo nome rimane ancora oggi collegato in virtù di una lunghissima frequentazione. Saba è stato tra i soci fondatori del festival Jazz in Sardegna con Alberto Rodriguez ed è stato ideatore e collaboratore dei più importanti festival sardi. Profondo conoscitore del jazz americano e indimenticabile animatore di molte rassegne in tutta Italia, nei primi anni ‘70 grazie al rapporto speciale che lo ha sempre legato a Lester Bowie, all’Art Ensemble of Chicago e ai maggiori esponenti della musica creativa americana che si raccoglieva attorno all’Association for the Advancement of Creative Musicians, divenne pioniere e principale protagonista della sua diffusione in Italia e in Europa. La sua instancabile attività votata al rischio, all’innovazione, alla promozione di giovani artisti e alla sperimentazione di audaci contaminazioni di genere lo ha consacrato come uno dei maggiori protagonisti della diffusione della musica jazz in Italia. Nei primi anni Duemila decise di trasferire la sua residenza ad Amantea, in Calabria, per stare vicino alla sua famiglia. È morto all’età di 71 anni.