L’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna in un rapporto evidenzia l’impatto sempre più vasto e pesante dell’impennata dei costi energetici sulle aziende di 43 settori.
«Possiamo dire che siamo veramente in bolletta – commentano Maria Amelia Lai e Daniele Serra, presidente e segretario di Confartigianato Imprese Sardegna – le nostre stime dicono, infatti, che nell’Isola sono a rischio 25.299 piccole e medie imprese, con 73.373 addetti (il 24,7% degli occupati delle imprese) di 43 settori.»
«Servono interventi immediati ma anche altrettanto rapide riforme strutturali per riportare i prezzi dell’energia sotto controllo e scongiurare una crisi senza precedenti – aggiungono presidente e segretario di Confartigianato Imprese Sardegna – artigiani e piccoli imprenditori sardi hanno già pagato oltre 425 milioni di euro in più negli ultimi 12 mesi e la cifra rischia di raddoppiare a 850 milioni entro fine anno. Cifre pesanti come macigni sul futuro delle aziende che, oltre a pagare le conseguenze della guerra in Ucraina, subiscono le fragilità della nostra politica energetica.»
«Abbiamo fatto, stiamo facendo e faremo la massima pressione locale, regionale e nazionale – riprendono Maria Amelia Lai e Daniele Serra – per ottenere sia la riduzione del prezzo del gas che interventi pubblici per abbattere i costi in bolletta. Siamo di fatto in “guerra”! Ci aspettiamo quindi risposte adeguate da un Governo che gestisce 1.000 miliardi di spesa annuale pubblica e vanta un credito di 1.100 miliardi di credito erariale. C’è lo spazio per recuperare quanto serve per confermare e potenziare le misure già attuate da questo Esecutivo.»
Confartigianato Sardegna chiede e propone l’azzeramento degli oneri generali di sistema per luce e gas, la proroga e l’ampliamento del credito d’imposta sui costi di elettricità e gas per le imprese non energivore e non gasivore. Per gli Artigiani, inoltre, va fissato un tetto europeo al prezzo del gas e va recuperato il gettito calcolato sugli extraprofitti, per non aggravare la situazione del bilancio pubblico.
«In questo contesto di emergenza, nel quale si rischia una vera e propria ecatombe di imprese – concludono presidente e segretario di Confartigianato Imprese Sardegna – chiediamo anche che siano azzerate le pratiche burocratiche relative all’installazione di impianti di autoproduzione e autoconsumo.»