Secondo un’analisi del Centro Studi Agricoli sulle, sono in aumento le macellazioni di ovini in Sardegna, «che la situazione nell’allevamento Ovini nell’isola non andasse perfettamente bene, lo si capiva dal grido d’allarme lanciato dagli allevatori nelle scorse settimane – dichiara il presidente, Tore Piana -. Aumento dei costi dei carburanti, dei mangimi, dei concimi dell’elettricità, stanno mettendo a dura prova il comparto. Nonostante il prezzo del latte di pecora stia raggiungendo prezzi mai visti, si parla anche di 1,70 euro a litro per la stagione che si sta concludendo 2021/2022, questo grazie al prezzo del Pecorino Romano Dop, che si avvia a toccare i 12 euro al chilo, un prezzo record, mai raggiunti che supera abbondantemente il prezzo a kg del Parmigiano Reggiano stagionato a 12 mesi».
«La crisi – aggiunge Tore Piana – ha portato a ridurre il numero dei capi ovini nelle aziende agricole, cercando di migliorare la razza per mantenere gli stessi quantitativi di latte prodotto e allevando meno capi. La riduzione in meno di 3 anni è stata notevole, parliamo di 281mila 120 capi macellati con un incremento nei mesi tra gennaio e maggio 2022 di BEN IL 58 % rispetto allo stesso periodo del 2019.»
«Un segnale preoccupante che deve meritare l’attenzione da parte della Regione, per il fatto che stiamo parlando del comparto produttivo fra i più importanti della Sardegna – conclude Tore Piana -. Come Centro Studi Agricoli, riteniamo che questo sia un dato preoccupante, chiediamo che l’assessore regionale all’Agricoltura, convochi il tavolo di filiera ovi caprina per analizzare le criticità esistenti, se non si interrompe questo trend, secondo le proiezioni del Centro Studi Agricoli, nei prossimi 5 anni, potrebbe essere insufficiente il latte Ovino prodotto per le richieste di Pecorino Romano Dop.»
Antonio Caria