Il presidente del Centro Studi Agricoli, Tore Piana, chiede all’assessore regionale dell’Agricoltura, un’urgente intervento nei confronti del Governo nazionale, per rivedere la propria posizione, inserendo opportuni ristori anche per i braccianti agricoli.
«Si tratta di una categoria – afferma Tore Piana – che ha visto aumentare considerevolmente i bisogni oggettivi, per via della riduzione significativa delle giornate di lavoro registratasi nel 2020, a causa della pandemia da Covid-19.»
«Va sottolineato che con ciò ci riferiamo non solo alla perdita di 40 o 90 giornate medie ciascuno, ma anche di parte di quei contributi assistenziali e previdenziali ad esse connesse – aggiunge Tore Piana -. Ci aspettiamo ora che il Consiglio dei ministri, prima di dare l’ok definitivo al Dl Sostegni, riveda la propria posizione al fine di inserire un bonus rivolto anche ai lavoratori agricoli. Così come è stato, per tutti gli altri lavoratori stagionali. Perché i braccianti agricoli non siano considerati lavoratori di serie B, senza famiglia e senza problemi economici. Se così fosse, sarebbe veramente molto grave. Soprattutto, perché abbiamo visto che il Governo li ha proprio lasciati fuori da tutti quegli aiuti che, giustamente – come lo sarebbe stato anche per i braccianti – sono stati destinati alla cassa integrazione, alle nuove indennità a favore dei lavoratori stagionali non agricoli, ai precari dello sport e dello spettacolo, al rinnovo e al rifinanziamento del reddito di emergenza, agli enti locali e al trasporto pubblico, alla sanità e ai vaccini.»
«Non è possibile – conclude Tore Piana – considerare i braccianti agricoli come soggetti invisibili, anche per il ruolo fondamentale che essi svolgono a supporto del nostro settore agroalimentare. Aspettiamo, ora un forte intervento della Regione Sardegna atta ad ottenere una risposta chiara e delle spiegazioni altrettanto chiare, da parte del ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli. Tutto questo per rendere giustizia alle migliaia di lavoratori che prestano in Sardegna la loro opera nel settore dell’agricoltura, come ad esempio i braccianti agricoli, e che non vanno né ignorati, né dimenticati dal Governo.»