«Basta chiacchiere, servono interventi di carattere tecnico e non politico. Poco serve, come propone oggi la Regione Sardegna, elargire fino a 15mila euro alle aziende che si insediano o trasferiscono la residenza fiscale nei comuni sotto i 3mila abitanti – afferma Tore Piana -. Le aree rurali e marginali della Sardegna non possono più aspettare. Nessuno lo sa meglio del mondo agricolo, che in questi territori rappresenta fino all’80% dell’economia locale e, spesso, supplisce anche ai servizi per la comunità.»
Per Tore Piana e il Centro studi agricoli, il problema sta nelle difficoltà ormai croniche, amplificate dalla crisi climatica e dagli eventi catastrofali, soprattutto nelle aree interne e montane. «Siccità estrema, regole sulla PAC inapplicabili, terre civiche senza una legge chiara sulle assegnazioni a lungo termine, pascoli poveri e difficili da gestire, infrastrutture carenti come elettrificazione rurale e strade interne insufficienti, prodotti agricoli poco remunerati. A tutto questo si sono aggiunti gli ultimi shock geopolitici ed economici mondiali – continua Tore Piana – che hanno aggravato una situazione già compromessa, rendendo quasi impossibile fare impresa e incentivare le nuove generazioni a restare.»
La proposta del Centro studi agricoli prevede incentivi straordinari per chi vive e lavora in questi territori, con riduzione della fiscalità su pensioni e buste paga, tariffe agevolate su servizi essenziali come luce e gasolio, potenziamento della sanità territoriale a carico della Regione e condizioni per aprire aziende a costo zero.
«Dalle zone costiere fino all’entroterra, il problema è strutturale e nel 2025 non è più accettabile che nei territori interni della Sardegna si arrivi a compromettere perfino la sussistenza», sottolinea Tore Piana.
Con la manovra finanziaria regionale 2025, attualmente in discussione in Consiglio regionale, il Centro studi agricoli auspica un impegno concreto con misure e risorse straordinarie per il comparto agricolo e le altre attività produttive.
«La Regione Sardegna deve chiedere al Governo nazionale una drastica riduzione del carico fiscale sulle aziende agricole sarde, oltre a una sanatoria dei contributi INPS per le imprese agricole delle aree interne – conclude Tore Piana -. Questi interventi sono fondamentali per rimettere in piedi le zone svantaggiate della Sardegna, insieme a una redistribuzione più equa del reddito agricolo lungo la filiera, alla semplificazione burocratica dei pagamenti della PAC, riducendo i tempi tra domanda e accredito, e a una gestione più efficiente delle risorse idriche per affrontare i cambiamenti climatici.»