“Sul Recovery Fund ci sono dieci mesi di atti depositati in Consiglio regionale e, decine di richieste di comuni, forze sociali e politiche, della stessa Chiesa sarda e altrettanti mesi di incredibile silenzio e indolenza da parte della Giunta regionale e della maggioranza che la sostiene e ora piangono lacrime di coccodrillo.”
Sono queste le parole pronunciate dal consigliere regionale del Partito Democratico, Cesare Moriconi, che aggiunge: “I sardi devono sapere la verità: se la Sardegna non sarà nel Recovery con progetti e proposte proprie la responsabilità è di chi ha passato mesi a discutere di beghe interne. Christian Solinas, la sua Giunta e la sua maggioranza sono responsabili di avere consapevolmente ignorato l’importante opportunità offerta da questi fondi europei straordinari e di aver condannato la Sardegna e i sardi a perdere anche l’ultima occasione avuta per colmare il gravissimo gap di sviluppo che ci separa dalle altre regioni d’Italia e d’Europa”.
“La smettano di cercare le colpe delle loro inadeguatezze a Roma, chiedano scusa ai sardi e riuniscano il Consiglio regionale per valutare le iniziative da intraprendere – continua Cesare Moriconi – perché è fuor di dubbio che la Sardegna sia finita ai margini del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza a causa della mancata elaborazione di un piano da parte della Giunta regionale.”
“Gli appelli del giorno dopo rivolti a parlamentari, ministri e segretari di partito nazionali generano solo sdegno – conclude Cesare Moriconi -. L’ultima occasione per una Regione ritardataria e superficiale come la nostra, che non si è mai occupata del Recovery nei 10 mesi avuti a disposizione, l’ha offerta proprio Draghi, istituendo un fondo aggiuntivo di 30,6 miliardi di euro a rafforzamento dei 191, 5 miliardi del programma Next Generation EU, per provare a recuperare i progetti eccedenti e non perfettamente in linea con le linee guida adottate dalla Commissione Europea sul Recovery Fund. La Regione Sardegna è stata ancora una volta assente, nonostante l’ennesima mozione presentata per tempo dal Gruppo Pd.”
Antonio Caria