«Subito uno spazio di confronto contro il rischio crescente dell’illegalità.»
E’ la richiesta che il presidente della Legacoop Sardegna Claudio Atzori ha manifestato e scritto in una lettera inviata al presidente della Regione Christian Solinas.
E’ la richiesta che il presidente della Legacoop Sardegna Claudio Atzori ha manifestato e scritto in una lettera inviata al presidente della Regione Christian Solinas.
«La situazione di forte crisi sanitaria, economica e sociale che viviamo come Paese, e ancor più come Sardegna, necessita di un cambio di passo importante – scrive Claudio Atzori -. L’illusione che potessero bastare le Istituzioni a gestire le innumerevoli problematiche non ha funzionato nella prima fase e ancor meno sta funzionando oggi. Nemmeno la formula del “chiudo ma ristoro”, con tutte le azioni e le risorse messe in campo, ha potuto o potrà contenere la “rabbia” che sta montando nella società a più livelli.»
Da qui, secondo il presidente di Legacoop è necessario «fermare questo metodo e chiamare a raccolta tutti i Corpi Intermedi della nostra società regionale, dalle Organizzazioni Datoriali a quelle del Lavoro compresi tutti coloro che operano nelle diverse parti del Terzo Settore e del mondo della Scuola e dell’Università. Le azioni da fare vanno coprogettate assieme, allargando il consenso e il senso di responsabilità di tutti. Serve uscire dall’idea di dare risposte settoriali slegando il tema sanitario da quello economico, piuttosto che formativo o sociale». Claudio Atzori ricorda che da metà aprile le organizzazioni non vengono convocate e il confronto è stato solo sporadico, mentre alcuna convocazione è stata fatta dal Consiglio regionale nella sua interezza.
«Gli indennizzi promessi, così come quelli già erogati, non bastano più come pillola per far digerire questa situazione. La scelta su cosa chiudere e cosa no, chi salvaguardare di più e chi meno, pare più legata a scorciatoie che alla soluzione dei problemi – argomenta Claudio Atzori – C’è una spasmodica ricerca di rappresentare i sintomi, tralasciando ancora una volta le cause da cui derivano. Ed allora serve ripristinare quanto prima quel confronto democratico tra le parti politiche, economiche e sociali, coprogettare assieme le azioni, finirla una volta per tutte con questo muretto a secco tra pubblico e privato, dove i corpi intermedi, così come il terzo settore, non possono essere catalogati superficialmente tra il privato, basterebbe riguardare lo stesso nome “Corpi Intermedi”.»
Ricordando le diverse problematiche che interessano l’isola, dal lavoro all’emergenza sanitaria, dall’organizzazione della scuola ai trasporti, continuando con tutte le emergenze che restano aperte, il leader di Legacoop annuncia che l’organizzazione è pronta a sedersi attorno a un tavolo di più parti ma “quel tavolo va convocato”.
«Egregio presidente Solinas chiediamo di trasformare le sedi istituzionali da Palazzi a Piazze, aperte al contributo delle Rappresentanze varie. Abbiamo da costruire un percorso comune, capace di garantire meglio la salute dei cittadini, riconoscere dignità al lavoro, portare tutto il nostro tessuto imprenditoriale dentro un nuovo modello di sviluppo sostenibile, ed innanzitutto, riportare i nostri ragazzi a scuola e nelle università quanto prima.»