Raddoppiano i costi delle semine per gli agricoltori che non hanno goduto di neppure un centesimo per gli aumenti stellari del grano. Inoltre i cerealicoltori che oltretutto in Sardegna sono fermati nei lavori di semina dalle continue piogge degli ultimi due mesi che non permettono ai trattori di poter entrare nei campi allagati.
La denuncia arriva da Coldiretti Sardegna.
«Siamo in forte ritardo con le semine, avremmo dovuto chiudere da quindici giorni ma ne avremo fino a metà febbraio – sottolinea l’agricoltore Paolo Floris, vice presidente provinciale di Coldiretti Cagliari -. Si prospetta il rischio concreto che un terzo delle terre non si possano seminare a grano.»
Secondo un’analisi Coldiretti, i costi delle semine per la produzione di grano destinato a pasta e pane, sono praticamente raddoppiati per effetto di rincari di oltre il 50% per il gasolio necessario alle lavorazioni dei terreni ma ad aumentare sono pure i costi dei mezzi agricoli, dei fitosanitari e dei fertilizzanti che arrivano anche a triplicare.
«Gli aumenti impazziti dei prezzi stanno creando un corto circuito per le aziende agricole che puntualmente pagano le crisi e vengono estromessi dagli utili che non si sa quest’anno dove si siano fermati visto che anche il consumatore finale risente di questi aumenti – evidenzia il presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu -. Per fermare le speculazioni ribadiamo la necessità degli accordi di filiera che garantiscano equilibrio. Adesso come produttori abbiamo l’arma della norma contro le pratiche sleali, sostenuta da Coldiretti, che garantirà equilibrio lungo tutta la filiera e bandisce pratiche sleali come l’acquisto sotto i costi di produzione.»
Antonio Caria