In piena crisi climatica, tra siccità e alluvioni improvvise, trombe d’aria e grandinate, un’ennesima catastrofe da bollino rosso si sta abbattendo sul mondo delle campagne dopo che la Regione ha deciso di non rinnovare nella Legge di Stabilità 2023 lo stanziamento da circa 35milioni di euro, quasi 12milioni per annualità, per il triennio 2023-2025, che sostiene le imprese nella stipula delle polizze assicurative in ambito di produzione agricola e di gestione dello smaltimento delle carcasse per le realtà zootecniche.
«Si tratta – ha osservato il presidente di Confagricoltura Sardegna, Paolo Mele – di una pesante scelta politica che ci auguriamo la Giunta regionale sia disposta a rivedere, ponendovi rimedio il prima possibile attraverso il rapido stanziamento dei fondi appena tagliati. Se così non fosse migliaia di agricoltori, pastori e allevatori saranno costretti a non poter rinnovare o stipulare ex novo le assicurazioni, dove la Regione provvedeva in quota parte attraverso una integrazione economica, con il rischio che numerose lavorazioni non vedano la luce nei prossimi mesi proprio perché non coperte da una polizza. Quanti saranno gli agricoltori, che dopo un biennio di pesanti aumenti delle materie prime, di energia e carburanti, affronteranno il rischio di procedere con le semine sfidando le ormai cicliche emergenze climatiche e metereologiche? Se non ritirati e stoccati in appositi siti e punti di raccolta, che fine faranno le centinaia di migliaia di ovicaprini e bovini (circa il 5% di ben 3milioni di capi totali) che ogni anno muoiono fisiologicamente per cause naturali nelle nostre aziende?»
Un allarme che il numero uno di Confagricoltura in Sardegna pone con preoccupazione alla politica regionale, e in primis al presidente, Christian Solinas, e alla sua assessora dell’Agricoltura, Valeria Satta, prima che il clima di emergenza monti in modo incontrollabile nelle campagne dell’Isola.
«Dove saranno smaltiti, in condizioni di necessaria biosicurezza, i capi che ogni anno muoiono a causa di vecchie e nuove malattie animali: dalla lingua blu alla malattia del cervo passando per l’aviaria?»
«I premi delle assicurazioni non coprono mai la perdita reale sui ricavi attesi ma, ben che vada, riesce a corrispondere all’esposizione finanziaria affrontata nelle spese. Ora che la politica sta lavorando a una sorta di integrativo sulla Legge di stabilità – ha concluso il presidente di Confagricoltura Sardegna – si pongano in essere le dovute misure correttive a una scelta davvero assurda che rischia di dare il colpo di grazia ai produttori primari di un comparto che merita attenzione e soprattutto sincero rispetto.»