Circa 1.800 aziende hanno aperto i battenti e quasi 2mila hanno tirato giù definitivamente la saracinesca, per un saldo negativo di 164 realtà. Sono questi i numeri venuti fuori dall’analisi sulla “Demografia delle imprese artigiane sarde del 2020” realizzata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, che ha esaminato i dati Movimprese-UnionCamere sull’andamento del comparto nell’Isola.
«Sebbene i dati mostrino una certa tenuta dell’artigianato sardo rispetto agli anni passati, la “fotografia” non rappresenta la reale situazione del comparto, in serissima difficoltà con tante imprese a un passo dalla chiusura – ha dichiarato Antonio Matzutzi, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – comparto che è stato tenuto in “equilibrio artificioso” dai vari “ristori” Nazionali e regionali, sostegni e incentivi assolutamente utili e indispensabili, ma che hanno effettivamente distorto la demografia del settore.»
I numeri finali relativi allo scorso anno parlano di 34mila 602 imprese registrate nelle Camere di Commercio, di cui 34mila 301 attive. Per quanto riguarda le provinceCagliari, con 13.273 microimprese artigiane attive, hanno aperto in 763 e chiuso in 731, con un saldo attivo di +32. A Nuoro si è registrata una crescita di 117 imprese, dovuta a 347 nuove iscrizioni e 330 cancellazioni che hanno portato il totale a 6mila 428 aziende.
Nella provincia di Oristano, su un totale di 2mila 442 attività, si sono registrate 0 iscrizioni e 147 cancellazioni, con un relativo saldo negativo di -147. Male il nord Sardegna (Sassari-Gallura) con 12.158 imprese artigiane attive, frutto di 1.824 nuove attività e 1.988 cancellazioni, che danno un saldo di – 164.
«Per stabilire l’entità degli effetti prodotti nel 2020 dalla crisi pandemica – ha aggiunto Antonio Matzutzi – sarà indispensabile attendere perlomeno il primo trimestre 2021, infatti molte comunicazioni di chiusura dell’attività pervenute al Registro delle Imprese negli ultimi giorni dell’anno vengono statisticamente conteggiate nel nuovo anno. In ogni caso ci siamo lasciati alle spalle un 2020 negativo sotto molti aspetti le cui conseguenze sanitarie ed economiche legate alla pandemia sono state pesantissime e tuttora colpiscono la nostra regione così come il resto del Paese.»
Antonio Caria