«I problemi delle filiere agricole del Paese non nascono con il Coronavirus e non si esauriranno con il concludersi della pandemia; per questo, oltre ai necessari interventi da attuare nel breve-medio periodo per dare ossigeno ai produttori, bisogna ragionare su una vera e propria ristrutturazione del settore. Nel far ciò, bisogna dare priorità ai comparti più colpiti dall’emergenza, tenendo sempre ben presente che l’agricoltura ha risentito fortemente della contrazione delle attività dell’industria, dei trasporti, del turismo e della chiusura del canale HoReCa, che hanno danneggiato in particolare il florovivaismo, la zootecnia da carne e da latte, i settori del vino, dell’olio e dell’ortofrutta, senza contare gli agriturismi.»
Lo ha sottolineato il presidente della Copagri Franco Verrascina intervenendo in audizione in commissione Agricoltura del Senato in relazione all’affare assegnato sulle problematiche inerenti alla crisi delle filiere agricole causate dall’emergenza Coronavirus.
«Per questo chiediamo di: rafforzare lo strumento della cambiale agraria, aumentandone il plafond; stabilire la destinazione delle risorse stanziate con il DL Rilancio per il sostegno delle filiere in crisi; assicurare liquidità alle aziende, attraverso la rinegoziazione in non meno di 25 anni di mutui e altri finanziamenti in essere al 1° marzo 2020; istituire un tavolo permanente per il ‘rilancio della crescita’, così da valutare l’efficacia delle misure messe in campo; estendere le agevolazioni contributive per i territori montani particolarmente svantaggiati a tutti i datori di lavoro del settore agricolo; includere i fabbricati rurali tra i destinatari dell’ecobonus, così da dare un contributo importante anche in termini ambientali», ha suggerito il presidente.
«L’agricoltura, oltre alla grave situazione interna, paga lo stato di profonda incertezza sui mercati internazionali, dove sconta le numerose restrizioni imposte da diversi paesi e le conseguenze della lunga chiusura che ha caratterizzato i canali commerciali, colpendo maggiormente le produzioni ad elevato contenuto qualitativo», ha fatto notare Franco Verrascina.
«Nonostante gli interventi contenuti nei recenti provvedimenti del Governo, infatti, con i quali è stato messo in campo un impiego di risorse pubbliche senza precedenti, le imprese agricole hanno bisogno di azioni immediate con il minimo peso burocratico, così da garantire la sopravvivenza del primario e sostenere l’occupazione e il reddito dei lavoratori. Due sono le principali linee direttrici di quest’azione: il ristoro dei danni economici subiti e l’ottimizzazione degli interventi per sopperire alla grave carenza di liquidità dei produttori agricoli, superando le problematiche legate all’erogazione del credito, che continuano a persistere e a gravare sull’agricoltura», ha concluso il presidente della Copagri.