Sono partite dalla Sardegna le prime segnalazioni al Governo Conte, affinché non restassero esclusi dalle indennità economiche previste nel decreto Rilancio i tanti lavoratori del settore turistico assunti tramite le agenzie interinali.
Segnalazioni che, riportate anche dal senatore nuorese del Movimento 5 Stelle Emiliano Fenu, hanno trovato riscontro e attenzione da parte del ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, la quale ha operato per garantire gli ammortizzatori sociali anche ai lavoratori somministrati del settore turistico, fortemente danneggiato dall’emergenza Coronavirus.
All’articolo 89 del decreto Rilancio – approvato il 13 maggio scorso dal Consiglio dei ministri – è stata, infatti, riconosciuta un’indennità di seicento euro per il mese di aprile e di mille euro per il mese di maggio anche ai lavoratori in somministrazione impiegati nel settore del turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro tra il 1° gennaio 2019 ed il 17 marzo 2020 e che al momento non sono titolari di pensione, né di rapporto di lavoro dipendente, né di NASPI.
Al riguardo, il senatore Emiliano Fenu ha affermato: «Sebbene il decreto Cura Italia, approvato lo scorso 16 marzo, aveva previsto un’indennità di seicento euro per il mese di marzo per i lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo, a causa di un problema legato ai codici ATECO vi era il rischio concreto per i cosiddetti somministrati – ovvero quei lavoratori che le aziende assumono attraverso le agenzie interinali – di non veder riconosciuto il loro diritto al bonus, con il decreto Rilancio viene risolto questo problema e tali indennità saranno erogate dall’INPS in unica soluzione, previa domanda, e non concorreranno alla formazione del reddito. In questo modo anche questa parte di lavoratori stagionali sardi vedrà riconoscere il diritto a percepire l’indennità».
Il ministro Nunzia Catalfo ha annunciato che con il decreto interministeriale Lavoro-MEF, emanato lo scorso 30 aprile, è stata prevista un’altra indennità di 600 euro per il mese di marzo 2020 per tutti quei lavoratori dipendenti e autonomi che hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività o rapporto di lavoro. Tra gli indennizzati rientrano: i lavoratori dipendenti stagionali appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali (anche se assunti tramite agenzie di somministrazione), i lavoratori intermittenti, gli autonomi privi di partita IVA non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie e, infine, gli incaricati alle vendite a domicilio titolari di partita IVA e iscritti alla Gestione Separata.
Lo stesso Ministro, ha spiegato che una circolare INPS che verrà pubblicata nei prossimi giorni renderà operativa questa ulteriore indennità ed illustrerà le modalità per farne richiesta.
«Le difficoltà di queste ultime settimane, incontrate nel tentativo di includere tutte le categorie di lavoratori stagionali, sono il riflesso della eccessiva complessità del nostro sistema giuslavoristico – spiega in una nota il senatore Emiliano Fenu -. Tuttavia, è ferma intenzione del Governo e del ministro Nunzia Catalfo, continuare a lavorare per garantire gli aiuti a tutti i lavoratori, anche a quelli che dovessero restare esclusi dagli ultimi decreti approvati.»