La Giunta regionale ha stanziato due milioni e mezzo di euro per ristorare i danni della blue tongue. Ad annunciarlo è stata l’assessora dell’agricoltura Gabriella Murgia sentita in audizione dalle Commissioni “Sanità” e “Attività produttive” riunite in seduta congiunta. I fondi risarciranno gli allevatori per i capi morti e per la perdita di reddito. L’assessore Murgia ha anche chiarito che la Regione non potrà acquistare prima di sei mesi i repellenti necessari per le disinfestazioni negli ovini: «Manca la base giuridica – queste le sue parole – che ci consente di mettere a bilancio un’operazione di questo tipo».
Inoltre le commissioni consiliari hanno sentito anche il Commissario dell’Ats Massimo Temussi, il direttore dell’assessorato alla Sanità Marcello Tidore, il direttore dell’Istituto Zooprofilattico Giovanni Filippini e il direttore del Dipartimento prevenzione dell’Ats Francesco Sgarangella.
La seduta è servita a fare chiarezza sui numeri: in Sardegna sono 844 i focolai di Blue Tongue individuati, diffusi ormai a macchia di leopardo in tutto il territorio regionale con una netta prevalenza di quelli presenti nelle province di Oristano e Nuoro.
«La situazione è preoccupante ma non drammatica – ha detto il commissario dell’Ats Massimo Temussi – non bisogna però abbassare la guardia perché negli ultimi giorni si è registrato un netto peggioramento. In ogni caso l’Ats può contrastare l’epidemia con i suoi mezzi. Il numero dei veterinari a disposizione, 216 in tutto, è sufficiente per far fronte alle necessità.»
«Non ci sono state richieste di misure correttive – ha sottolineato Massimo Temussi – sono mancate le verifiche intermedie. Abbiamo ricevuto solo generici richiami per la prosecuzione della profilassi.»
Di diverso avviso il direttore dell’assessorato alla Sanità Marcello Tidore: «I servizi veterinari lavorano in sinergia con l’Ats l’assessorato ha formalizzato in primavera lo studio dell’Izs che individuava le zone a maggior rischio. C’è stato un atto di programmazione serio che ha consentito di fare la prevenzione. Questa è una malattia imprevedibile che necessita di un confronto costante tra chi cerca di contrastarla».
E proprio su questo aspetto si è soffermato Francesco Sgarangella: «Stiamo monitorando la situazione del sud Sardegna dove da alcuni giorni si è presentato un sierotipo del virus differente da quello finora monitorato. Crediamo arrivi dal Nord Africa e su questo nuovo nemico occorrerà calibrare gli interventi».
Antonio Caria