«La viticoltura e il vino costituiscono per la Sardegna un patrimonio, non solo economico, da tutelare e valorizzare negli aspetti di sostenibilità sociale, ambientale e culturale. La strategia della Regione per la nuova programmazione dei fondi comunitari 2023-2027 vuole confermare le risorse a sostegno del settore per rafforzare la competitività delle aziende migliorando la qualità della produzione e incrementando la presenza dei vini italiani nei mercati esteri, favorendo l’adozione di innovazioni, tecnologie e modelli di gestione in grado di coniugare la crescita economica con le urgenti necessità di protezione ambientale.»
A dichiararlo è stata l’assessora regionale dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, che oggi a Oristano ha partecipato a un convegno organizzato da Assoenologi dal titolo “Prime analisi e previsioni sulla campagna vitivinicola 2022”.
In Sardegna no presenti quasi 16mila aziende viticole e 1.287 aziende vinificatrici. Oltre un terzo della produzione enologica regionale è rappresentato da vini di qualità dalle Dop, un valore significativo perché la Sardegna si colloca sopra la media delle regioni meridionali. L’unica Docg e le 19 Doc contano circa il 65% del vino prodotto in Sardegna, mentre le IGP incidono per il 15% della produzione. Negli ultimi 10 anni il valore della produzione del settore vitivinicolo è aumentato del 155%.
«Sono tutti dati – conclude Gabriella Murgia – che fanno capire l’importanza del settore vitivinicolo in Sardegna e l’incontro di oggi rappresenta un’occasione per constatare il buono stato di salute del comparto, per fare il punto sui suoi scenari futuri, anche a breve termine, e per studiare e programmare nuove iniziative che garantiscano alle aziende e alle loro produzioni un costante monitoraggio quantitativo e qualitativo anche da un punto di vista fitosanitario e climatico.»
Antonio Caria