La Cisl Sardegna saluta positivamente la firma dell’Accordo di Coesione tra la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la Presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde. Questo atto rappresenta un’opportunità significativa per rispondere alle gravi difficoltà strutturali che la Sardegna affronta da decenni. La visita della Presidente Meloni sull’isola deve tradursi in azioni concrete che rispondano alle priorità socio-economiche della regione considerato come la Sardegna vive da troppo tempo emergenze importanti che rendono difficile la vita delle persone e delle famiglie. Si pensi alla sanità, ai trasporti e alla mobilità delle persone e delle merci, alla disoccupazione e alla precarietà in cui versano migliaia di lavoratori, al numero alto dei poveri e alle pensioni e retribuzioni molto basse che incidono nella qualità della vita delle famiglie. In particolare, la Cisl sarda evidenzia come sulla Sanità l’accordo finanziario del 2005 ha penalizzato la Sardegna in termini di risorse per il sistema sanitario, con effetti devastanti per le comunità locali, specialmente nelle aree interne. Per la Cisl sarda occorre procedere alla revisione dell’accordo del 2005 per garantire risorse adeguate alla specificità territoriale e demografica dell’isola; al potenziamento delle strutture sanitarie periferiche per assicurare l’accesso equo alle cure su tutto il territorio regionale; all’incremento del personale sanitario attraverso incentivi e stabilizzazioni. In tema di Energia la Sardegna è l’unica regione italiana senza una rete metanifera, una condizione che penalizza sia le famiglie che le imprese, gravate da costi energetici molto più elevati rispetto al resto del Paese.
La proposta della Cisl Sardegna mira alla creazione di una rete infrastrutturale per il metano in Sardegna, inserita in un piano energetico regionale che incentivi le fonti rinnovabili. Al Sostegno alle famiglie con misure di contrasto alla povertà energetica. A Interventi per ridurre i costi energetici delle imprese, aumentando così la loro competitività. Sull’Industria, la crisi del comparto industriale, con situazioni emblematiche come il Sulcis e la Portovesme Srl, rappresenta un’emergenza che richiede interventi immediati a partire dall’Istituzione di un tavolo di crisi permanente per le aree industriali, coinvolgendo istituzioni, aziende e sindacati. L’emergenza oggi è lavorare per un Piano di riconversione industriale sostenibile per rilanciare il Sulcis e salvaguardare l’occupazione, ma occorre mettere in campo per l’intera Sardegna una nuova politica industriale, con adeguati incentivi e politiche per attrarre investimenti in settori innovativi, tecnologici e ad alta sostenibilità.
In tema di Mobilità e Trasporti, le infrastrutture sarde sono gravemente carenti: manca l’elettrificazione delle linee ferroviarie, il doppio binario e l’alta velocità, mentre Nuoro, capoluogo di provincia, non è collegato ferroviariamente. La Cisl sarda ritiene sia improcrastinabile procedere a un piano di fattibilità per l’elettrificazione e la modernizzazione della rete ferroviaria sarda, con il completamento del doppio binario e la creazione di un collegamento ferroviario per Nuoro.
Inoltre, è necessario un Piano per la mobilità marittima e aerea che garantisca tariffe agevolate per i residenti e migliori frequenze per i collegamenti col continente. E il potenziamento del trasporto pubblico locale per favorire la mobilità sostenibile e dei collegamenti aerei della Sardegna con il continente e con destinazioni internazionali restano inadeguati, penalizzando i residenti e il turismo mentre occorre sviluppare una rete logistica efficiente e favorire il commercio e il turismo.
In ordine al lavoro in Sardegna il tasso di disoccupazione è tra i più alti in Italia, con il 32% per i giovani (15-24 anni) e oltre il 14% per le donne. Per questo la Cisl sarda sostiene l’importanza delle Politiche attive per il lavoro, con incentivi fiscali per le imprese che assumono giovani e donne. Il potenziamento della formazione professionale per adeguare le competenze ai settori emergenti, come il digitale e le energie rinnovabili. La creazione di un fondo regionale per il sostegno alle start-up e all’imprenditorialità giovanile.
Denatalità, Demografia e Spopolamento. La Sardegna è al primo posto in Italia per tasso di denatalità (1,087 figli per donna), e molte aree interne rischiano lo spopolamento totale. Una situazione che la configura come la principale emergenza che richiede incentivi economici per le giovani coppie, come contributi per la casa e bonus per i figli. La rigenerazione delle zone interne attraverso investimenti in infrastrutture, servizi essenziali e digitalizzazione. Concreto sostegno alla natalità con politiche di conciliazione vita-lavoro, come il potenziamento degli asili nido e congedi parentali flessibili.
Zone Interne. Le aree interne della Sardegna soffrono di un progressivo abbandono a causa della mancanza di servizi e opportunità economiche. La Cisl sarda chiede da tempo la creazione di zone economiche speciali (ZES) per attrarre investimenti nelle zone interne. Il potenziamento dei servizi pubblici essenziali, come scuole, sanità e trasporti, per migliorare la qualità della vita. La promozione del turismo sostenibile e della valorizzazione del patrimonio culturale e naturalistico.
Istruzione e Formazione. I giovani sardi affrontano gravi carenze formative e limitate opportunità professionali, con un alto tasso di dispersione scolastica. Come Cisl Sarda chiediamo l’adozione di un Piano regionale per la formazione professionale, mirato a preparare i giovani ai settori ad alto potenziale di crescita. Investimenti nell’edilizia scolastica e nella digitalizzazione delle scuole. Il rafforzamento dei collegamenti tra università e mondo del lavoro.
Einstein Telescope. La realizzazione dell’Einstein Telescope rappresenta un’opportunità unica per posizionare la Sardegna come polo internazionale della ricerca scientifica. Deve essere messo in campo un forte sostegno istituzionale e finanziario per la candidatura del progetto. E ciò a partire dalla formazione di giovani ricercatori sardi per inserirli nelle future opportunità lavorative legate al progetto e dalla creazione di infrastrutture locali per supportare lo sviluppo del progetto e i territori coinvolti.
Infine, occorrono concrete e immediate Politiche contro le povertà e per la crescita. In Sardegna sono crescenti le disuguaglianze sociali ed economiche, alimentate da disoccupazione, spopolamento e povertà energetica. La Cisl sarda ritiene necessaria l’introduzione di un reddito energetico regionale per le famiglie più in difficoltà. Politiche integrate per la lotta alla povertà, con interventi su lavoro, istruzione e sanità. La creazione di un piano strategico di crescita economica che valorizzi le risorse locali e promuova sviluppo sostenibile.
Si tratta di temi importanti oggetto del confronto con la Giunta regionale. La Cisl sarda ritiene che il ritorno della Presidente Meloni sull’isola debba segnare un cambio di passo nelle politiche nazionali e nel rapporto con la Sardegna e che su questi temi, come tradizione del sindacato sardo, si apra un confronto anche con il governo nazionale. È necessario un impegno strutturale per garantire uno sviluppo equo e sostenibile, mettendo al centro sanità, lavoro, infrastrutture e qualità della vita.
Pier Luigi Ledda
Segretario generale Cisl Sardegna