Dal post pandemia alla crisi economica scatenata dalla guerra, dalla mancanza di ricambio generazionale nei campi alla totale assenza di politiche lungimiranti fino alla mancanza di programmi elettorali per l’agroalimentare in vista delle elezioni politiche del 25 settembre. Un immobilismo totale a detta del Consorzio di tutela del Pecorino Romano, che attraverso il suo presidente Gianni Maoddi, richiama la politica alle sue responsabilità.
«Nonostante la situazione nazionale e internazionale non sia delle migliori, tanto da mettere in difficoltà un settore come quello dell’agroalimentare che traina l’economia del Paese, la politica è totalmente immobile e priva di strategie, concentrata a dividersi seggi e candidature ma totalmente assente sui problemi reali che gli operatori del settore vivono – dice Gianni Maoddi -. Gli interventi sull’agroalimentare sono totalmente spariti dalle agende e dai programmi elettorali dei partiti: nessuno parla delle difficoltà che ogni giorno vengono affrontate, non ci sono proposte concrete per risollevare il settore dopo la pandemia e la guerra, per contribuire a far fronte ai costi di produzione e trasformazione, ingigantiti da una speculazione senza precedenti come quelli di esportazione.»
Per Gianni Maoddi è urgente puntare sul ricambio generazionale, in modo da garantire un futuro alla produzione del Pecorino Romano, per la Sardegna di fondamentale importanza.
«Si parla sempre di spopolamento delle zone interne, ma se ne parla e basta – aggiunge Gianni Maoddi -. Mettere a punto politiche mirate per incentivare i giovani a restare nella loro terra e lavorare nel mondo dell’allevamento, a restare nelle aziende di famiglia, sarebbe uno dei modi più validi e concreti per evitare la grande fuga alla quale stiamo di nuovo assistendo. L’abbiamo chiesto più volte, noi come Consorzio facciamo il possibile con diverse iniziative per sostenere e motivare i nostri ragazzi, ma è un compito che spetta anche e soprattutto alla politica. Così come spetta alla politica studiare strategie per migliorare le tecnologie, sostenere la valorizzazione delle produzioni, sostenere le imprese – che si occupano di produzione, trasformazione ed esportazione – e tutelare gli operatori dalla concorrenza sleale sui mercati internazionali.»
Antonio Caria