Il parco auto circolante in Sardegna è uno tra i più vecchi d’Italia. Ben 412mila autovetture, il 38,6% di tutte quelle immatricolate nell’Isola, ha una motorizzazione inferiore a euro 4 e più di 423mila macchine, il 39,5%, hanno oltre15 anni di anzianità. Con questi dati l’Isola si piazza al 7° posto tra le regioni con le 4 ruote più vetuste.
Sono invece 4.077 gli automobilisti sardi possessori di un veicolo elettrico o ibrido. Di questi, 253 viaggiano con vetture totalmente elettriche mentre le restanti 3.824 risultano avere il motore ibrido a benzina o gasolio. Rispetto al 2017, le elettriche sono cresciute del 65% mentre le ibride del 43,5%.
Sono questi i dati del dossier sul trend delle “Impatto ambientale delle autovetture in Sardegna”, realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna su fonte ACI 2019/2020.
Il parco delle autovetture regionale è costituito da 1.068.000 unità per il 40,58% alimentate a benzina, per il 57,34% a gasolio, per il 5,8% è costituito da autovetture a benzina e gas liquido, per lo 0,81% da benzina e GPL mentre lo 0,8% si riferisce alle quasi 4mila autovetture in circolazione ibride ed elettriche.
Tra le province, le auto con la propulsione più inquinante si trovano nel Sud Sardegna, dove l’86,9% delle 4ruote (86mila) hanno motori inferiori all’euro 4. Quelle più giovani sono immatricolate nella provincia di Cagliari, area in cui solo il 33% (92mila) dei veicoli è inferiore all’euro 4.
Per quanto riguarda l’anzianità effettiva, Nuoro è quella con il parco auto più vecchio: il 48% (107mila) delle macchine ha oltre 15 anni.
Cagliari si conferma la provincia con le auto più giovani con il 34% (171mila) di vetture immatricolate oltre 15 anni fa.
«Nonostante le auto in circolazione siano ancora piuttosto datate, stiamo assistendo a una crescita significativa dei veicoli con propulsione alternativa ai tradizionali benzina e gasolio – afferma Maria Amelia Lai, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – anche se, per ora, rappresentano una percentuale minima rispetto a quelle più comuni. Dobbiamo sempre ricordarci come, fino a pochi anni fa, l’isola fosse completamente priva di “carburanti” alternativi alla benzina, al gasolio e al gpl ed è quindi facile spiegare come il mercato delle auto a basso impatto ambientale fosse sconosciuto.»
Nonostante il mercato isolano delle auto elettriche viaggi ancora con il freno mano tirato, secondo Confartigianato Sardegna, un impatto positivo verso l’acquisto di auto a emissioni zero potrà arrivare dagli 575 punti di ricarica che la Regione ha deciso di finanziare.
«La diffusione dell’auto elettrica – rimarca la presidente Maria Amelia Lai – oltre alla vendita della stessa vettura, oltre all’impatto positivo sull’ambiente, potrà avere un effetto positivo anche per le imprese dell’indotto. Parliamo, quindi, dell’assistenza diretta, dell’autoriparazione, dell’elettromeccanica e della metalmeccanica, della componentistica, dei trasporti, della programmazione dei software, dello sviluppo del know how e dell’innovazione tecnologica.»
«Un forte sostegno alla diffusione delle auto elettriche – conclude Maria Amelia Lai – potrà avvenire anche grazie alla formazione e diffusione delle imprese dell’autoriparazione e all’incremento, come detto, delle colonnine di ricarica.»