Tenere alta l’attenzione sul tema insularità, strumento per guardare con ottimismo al futuro e per consentire alla Sardegna di ripartire. È questo il messaggio che il presidente del Comitato per l’insularità, Roberto Frongia, ed il presidente del Comitato scientifico Maria Antonietta Mongiu lanciano ai Presidenti dei Gruppi parlamentari del Senato in una lettera che pone l’accento sullo straordinario risultato fin qui ottenuto (l’approvazione della modifica dell’Articolo 119 della Costituzione da parte della Commissione Affari Costituzionali e la conseguente discussione che ne scaturirà) e sulle sfide future.
«Pur nella consapevolezza del difficile momento che stiamo vivendo e dell’incertezza che il Covid-19 comporta – scrivono Frongia e Mongiu – dobbiamo prepararci al dopo, alla necessaria rinascita, nell’auspicio che il tempo, le decisioni della politica, e soprattutto i comportamenti responsabili di ciascuno di noi siano gli strumenti con cui il virus venga battuto e si faccia diventare l’attuale drammatica crisi un’insperata opportunità per ridisegnare il futuro, collettivo ed individuale. Per far questo non possiamo che ripartire dagli eccezionali passi che, grazie al contributo di Voi Parlamentari della Sardegna, sono stati compiuti nel percorso che tutti i Sardi insieme stiamo costruendo perché il principio di insularità rientri nella nostra Costituzione.»
Per Roberto Frongia e Maria Antonietta Mongiu il momento storico impone decisione nelle scelte e attenzione verso i temi cruciali, quello dell’insularità in primis per il futuro dell’Isola.
I rappresentanti del Comitato Scientifico ripercorrono il lavoro svolto, specialmente dal punto di vista economico, dato che il riequilibrio dei costi dell’insularità si quantifica in 5.700 euro annui a cittadino sardo per tutta la sua vita (Briefing Paper “Il costo dell’insularità: il caso della Sardegna”, Istituto Bruno Leoni), esortando i parlamentari a tenere alta l’attenzione su un tema che ormai ha superato i confini della Sardegna e che ha avuto il merito di mobilitare, a tutti i livelli, la società sarda. La svolta di cui l’Isola ha necessità per intraprendere pienamente il percorso di riequilibrio della condizione di svantaggio che fino a ora ha caratterizzato i sardi e la Sardegna non può che essere la sostanza di quella battaglia, ovvero il riconoscimento del principio di insularità da parte dello Stato italiano.
«Pur nella consapevolezza del difficile momento che stiamo vivendo e dell’incertezza che il Covid-19 comporta – scrivono Frongia e Mongiu – dobbiamo prepararci al dopo, alla necessaria rinascita, nell’auspicio che il tempo, le decisioni della politica, e soprattutto i comportamenti responsabili di ciascuno di noi siano gli strumenti con cui il virus venga battuto e si faccia diventare l’attuale drammatica crisi un’insperata opportunità per ridisegnare il futuro, collettivo ed individuale. Per far questo non possiamo che ripartire dagli eccezionali passi che, grazie al contributo di Voi Parlamentari della Sardegna, sono stati compiuti nel percorso che tutti i Sardi insieme stiamo costruendo perché il principio di insularità rientri nella nostra Costituzione.»
Per Roberto Frongia e Maria Antonietta Mongiu il momento storico impone decisione nelle scelte e attenzione verso i temi cruciali, quello dell’insularità in primis per il futuro dell’Isola.
I rappresentanti del Comitato Scientifico ripercorrono il lavoro svolto, specialmente dal punto di vista economico, dato che il riequilibrio dei costi dell’insularità si quantifica in 5.700 euro annui a cittadino sardo per tutta la sua vita (Briefing Paper “Il costo dell’insularità: il caso della Sardegna”, Istituto Bruno Leoni), esortando i parlamentari a tenere alta l’attenzione su un tema che ormai ha superato i confini della Sardegna e che ha avuto il merito di mobilitare, a tutti i livelli, la società sarda. La svolta di cui l’Isola ha necessità per intraprendere pienamente il percorso di riequilibrio della condizione di svantaggio che fino a ora ha caratterizzato i sardi e la Sardegna non può che essere la sostanza di quella battaglia, ovvero il riconoscimento del principio di insularità da parte dello Stato italiano.