«Nell’ultimo Dpcm emanato dal Governo Conte, nelle FAQ si è appreso con largo anticipo della scadenza dello stesso per poterne valutare i benefici e la curva di contagio che comunque e con largo anticipo, i mercatini natalizi anche a cielo aperto sono “assolutamente vietati”. Il mercatino di Natale no, ma il mega centro commerciale sì (e ben venga anche il centro commerciale se portalavoro). Però non si capisce quale parametro di sicurezza abbia imposto il divieto di non operare in uno spazio di grandi dimensioni, all’area aperta dove si possono mettere in atto tutte le misure di prevenzione sanitaria, ovviamente le mascherine, la rilevazione della temperatura, il rispetto del distanziamento sociale. Cagliari e, comunque, la Sardegna in generale, grazie al clima mite e ad ampie piazze potrebbe avere location ideali.»
Lo scrive, in una nota, Ivan Scarpa, presidente regionale Sardegna dei Fieristi italiani.
«Piazza Giovanni a Cagliari sarebbe una location perfetta, Piazza San Michele, il porto o la fiera stessa utilizzando solo le aree esterne sono esempio – aggiunge Ivan Scarpa -. Il piccolo fierista è da troppo tempo che si trova davanti a scelte e situazioni che non si riescono a comprendere “la più grave è che”, nonostante sia quasi totalmente fermo da “nove mesi”, non riceverà ristoro economico. Sembra assurdo? È così invece, è stato il primo a essere fermato e rifermato, ha lavorato forse in tutto 15 giorni e non avrà ristori perché la categoria non è riconosciuta perché il codice Ateco è lo stesso che accomuna tutte le categorie di ambulanti, anche quelli che (fortunatamente) oggi riescono a lavorare nei mercatini settimanali nei paesi.»
«Il fierista è una categoria a sé, il fierista (60.000 famiglie) fa solo fiere, sagre, feste patronali quelle che al 95% nel 2020 sono state annullate. Abbiamo scritto, manifestato, tenuto incontri e a queste famiglie, queste 60.000 famiglie hanno risposto che è giusto, bisogna fare qualcosa, provvederò ma tutto come sempre in Italia è di estrema lentezza burocratica nonostante ci si trovi davanti a un ingiustizia acclarata – conclude Ivan Scarpa –. O lavoro immediato oppure I”immediate soluzioni” con un il riconoscimento Immediato di un codice ateco dedicato, il riconoscimento ufficiale della categoria “fierista e immediato ristoro” per chi non Lavora neanche una mezza giornata da 9 mesi.»Fieristi Italiani.