La crisi Covid-19 ha messo in ginocchio le circa 200 le imprese sarde, regolarmente iscritti alle Camere di Commercio, dell’artigianato artistico, tipico e tradizionale della Sardegna che producono tappeti, coltelli, ceramica, gioielli, monili in corallo, che intrecciano fibre naturali e che lavorano legno, pietra, pelle e vetro.
Un settore, quello dell’artistico, fortemente legato al turismo, il cui valore aggiunto sfiorava i 100 milioni di euro, per un giro d’affari export di oltre 30 milioni di euro.
Secondo recenti sondaggi effettuati dall’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, che ha analizzato l’attuale situazione di queste realtà sui territori, il settore ha subìto un vero e proprio tracollo, con le vendite calate di circa il 70%, con punte che arrivano anche a sfiorare il 95%