II consigliere regionale del Partito democratico, Piero Comandini, è il primo firmatario, di un’interrogazione, firmata da tutti i consiglieri del gruppo del Pd, rivolta all’assessore del Turismo, Gianni Chessa, per capire quale strategia, e con quali tempi intenda ripristinare lo sportello telematico, temporaneamente chiuso, che consentiva alle imprese artigiane di poter usufruire dei fondi della legge 949/52.
«L’insufficienza di fondi e la burocrazia – sottolinea Piero Comandini – determinano la sospensione della legge 949/52, che è il principale strumento di crescita delle aziende artigiane della Sardegna, di fatto condanna queste piccole realtà e dà un colpo durissimo, allo sviluppo e rinascita di questo sistema produttivo, e così circa 1.100 imprese si trovano nel limbo di una legge che c’è ma ha smesso di funzionare, l’impatto sul sistema è devastante.»
«La snellezza burocratica – aggiunge Piero Comandini -, il fondo perduto fino al 40% e l’abbattimento dei costi di interesse della legge 949/52, non solo hanno determinato una considerevole crescita delle imprese artigiane isolane, ma hanno contribuito ad attivare un circuito virtuoso che ha messo in moto un meccanismo di investimenti che sono andati a spalmarsi sui territori e sulle altre categorie produttive e di servizi.»
«In conclusione – queste ancora le parole di Piero Comandini – sarebbe opportuno percorrere tre strade, provvedere all’implementazione di una dotazione finanziaria congrua per garantire la copertura del pregresso e consentire la riapertura immediata dello sportello telematico, predisporre l’utilizzo immediato della dotazione attualmente disponibile di 10 milioni di euro per liquidare le circa 600 pratiche istruite positivamente e che da ottobre scorso sono in attesa dei fondi e per ultimo, predisporre la definizione e pubblicazione delle norme attuative per un più rapido iter istruttorio.»
«L’insufficienza di fondi e la burocrazia – sottolinea Piero Comandini – determinano la sospensione della legge 949/52, che è il principale strumento di crescita delle aziende artigiane della Sardegna, di fatto condanna queste piccole realtà e dà un colpo durissimo, allo sviluppo e rinascita di questo sistema produttivo, e così circa 1.100 imprese si trovano nel limbo di una legge che c’è ma ha smesso di funzionare, l’impatto sul sistema è devastante.»
«La snellezza burocratica – aggiunge Piero Comandini -, il fondo perduto fino al 40% e l’abbattimento dei costi di interesse della legge 949/52, non solo hanno determinato una considerevole crescita delle imprese artigiane isolane, ma hanno contribuito ad attivare un circuito virtuoso che ha messo in moto un meccanismo di investimenti che sono andati a spalmarsi sui territori e sulle altre categorie produttive e di servizi.»
«In conclusione – queste ancora le parole di Piero Comandini – sarebbe opportuno percorrere tre strade, provvedere all’implementazione di una dotazione finanziaria congrua per garantire la copertura del pregresso e consentire la riapertura immediata dello sportello telematico, predisporre l’utilizzo immediato della dotazione attualmente disponibile di 10 milioni di euro per liquidare le circa 600 pratiche istruite positivamente e che da ottobre scorso sono in attesa dei fondi e per ultimo, predisporre la definizione e pubblicazione delle norme attuative per un più rapido iter istruttorio.»
Antonio Caria