«È questa la comunicazione che mi è stata consegnata ieri dal Banco di Sardegna, a firma del Direttore Generale. Ora le cose che posso dire su spopolamento, sui servizi, sulle realtà rurali sono tante e probabilmente sono cose che avete già sentito. Però sulla codardia di chi parla di trasferimento una cosa la voglio dire. Mi fate pena. Abbiate quantomeno la decenza di non prendere in giro chi già si sente figlio di un dio minore.»
Inizia così lo sfogo su Facebook della sindaca di Oniferi, Stefania Piras, che aggiunge: «Voglio dirlo con le parole del presidente di Uncem che in una lettera aperta si schiera contro la retorica e la banalità di chi non capisce che i paesi sono paesi. Non borghi da favola. L’ipocrisia e la retorica di “che belli i borghi, che bella la montagna”, “come siete fortunati”. “Compriamo casa in un borgo”, “ci sono le case a 1 euro, sono perfette”. Salvo poi accorgersi che “eh ma qui c’è la neve”, “manca l’asilo… e pure il pediatra!”. “Vivere qui costa caro… i chilometri da fare in auto sono molti”. “Manca la connessione e il telefono prende malissimo. Poveretto chi vive nei borghi”. Ecco. In mezzo a questo movimento del pendolo schizofrenico, ci siamo noi. Ci sono le Comunità, con i Sindaci e i Comuni dei territori montani, rurali, interni del Paese, alle prese con una retorica che vorremmo evitare di leggere nei bandi e nelle lettere dei direttori generali di turno».
«Abbiate la decenza di dare alle scelte le giuste parole – conclude la prima cittadina -. Siete codardi nelle azioni e nelle parole.»
Inizia così lo sfogo su Facebook della sindaca di Oniferi, Stefania Piras, che aggiunge: «Voglio dirlo con le parole del presidente di Uncem che in una lettera aperta si schiera contro la retorica e la banalità di chi non capisce che i paesi sono paesi. Non borghi da favola. L’ipocrisia e la retorica di “che belli i borghi, che bella la montagna”, “come siete fortunati”. “Compriamo casa in un borgo”, “ci sono le case a 1 euro, sono perfette”. Salvo poi accorgersi che “eh ma qui c’è la neve”, “manca l’asilo… e pure il pediatra!”. “Vivere qui costa caro… i chilometri da fare in auto sono molti”. “Manca la connessione e il telefono prende malissimo. Poveretto chi vive nei borghi”. Ecco. In mezzo a questo movimento del pendolo schizofrenico, ci siamo noi. Ci sono le Comunità, con i Sindaci e i Comuni dei territori montani, rurali, interni del Paese, alle prese con una retorica che vorremmo evitare di leggere nei bandi e nelle lettere dei direttori generali di turno».
«Abbiate la decenza di dare alle scelte le giuste parole – conclude la prima cittadina -. Siete codardi nelle azioni e nelle parole.»
Antonio Caria