Suinicoltori, viticoltori, agriturismi e florovivaisti sono solo alcuni esponenti del settore agricolo e pastorale messi in ginocchio dalla pandemia di Coronavirus.
«La Regione intervenga immediatamente e sblocchi i pagamenti – chiede il presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu -. A un anno dall’esplosione della pandemia la situazione è davvero critica anche perché prima non si navigava nell’oro e anche con il Covid continuano a permanere i problemi di sempre: dalle distorsioni delle filiere che in alcuni casi si sono anche incancrenite, vista la maggior debolezza del settore primario, alle calamità naturali e non ultima la burocrazia che continuando a dettare i tempi delle scelte politiche che viaggiano ad una velocità sempre più lenta rispetto a quello delle aziende.»
I settori agricoli più penalizzati sono quelli legati al canale Horeca che da oltre un anno sono più chiusi che aperti al turismo e alle cerimonie, 14mila allevatori di suini, 36mila aziende vitivinicole e 2.500 aziende florovivaistiche che contano 4mila occupati.
«Le aziende hanno bisogno di liquidità ora per essere sostenute nel traghettamento lungo questa lunga crisi – ha aggiunto il direttore di Coldiretti Sardegna, Luca Saba -. Siamo riusciti a costruire a suo tempo un percorso di ristori che in qualche modo riusciva a lenire le perdite ma questi lunghi ritardi rischiano di vanificare gli sforzi fatti anche perché nel frattempo le perdite sono cresciute.»
«Confidiamo in un intervento celere della Giunta affinché si sblocchino i pagamenti – ha concluso Battista Cualbu – siamo oltre l’emergenza e da sole questa volta le aziende non posso farcela. I pagamenti effettuati la scorsa settimana da Argea non sono sufficienti se non seguiti a strettissimo giro dallo sblocco di tutte le misure. I disagi del comparto sono altissimi, non possiamo continuare a procedere a piccolissimi passi, è urgente pagare subito tutti i settori colpiti dalla pandemia.»
Antonio Caria