In un momento cruciale per le imminenti scadenze delle convenzioni attualmente in vigore, sia per la continuità territoriale aerea (16 aprile 2020) che per quella marittima (24 luglio 2020), il Convegno organizzato dalla F.A.S.I. “L’impegno degli emigrati sardi in Italia per la continuità territoriale per la Sardegna”, in programma sabato 15 febbraio a Saronno, intende offrire l’occasione per un’ analisi approfondita e per un confronto serrato sulla questione della continuità territoriale. Per raggiungere questo obiettivo di chiarificazione si sono voluti coinvolgere i sardi emigrati, gli esperti, gli imprenditori del turismo e dei trasporti, i rappresentanti della Regione Autonoma della Sardegna, del Governo, del Parlamento.
La Continuità Territoriale riguarda la situazione di insularità della Sardegna: è una questione che interessa lo sviluppo infrastrutturale ed economico dell’isola e, a livello europeo, il principio di coesione. I sardi emigrati e le loro famiglie (700mila persone nella penisola italiana) sono fortemente interessati e particolarmente sensibili alla questione dei trasporti da e per la Sardegna.
È giusto in primis il diritto alla mobilità dei sardi residenti, ma lo svantaggio colpisce anche i sardi emigrati e tutti coloro che vogliono raggiungere la Sardegna ed ha evidenti ripercussioni negative nel settore del trasporto delle merci.
Rinnovo continuità aerea. La F.A.S.I. resta del parere che la “continuità per tutti” sia la soluzione migliore per incoraggiare anche i segmenti di turismo ambientale e non solo balneare, dentro una riconversione “green” in linea con la nuova idea di sviluppo della Commissione Von der Leyen.
Resta importante la tanto disattesa Continuità Territoriale 2: la Sardegna è assolutamente sguarnita di voli da numerose regioni dell’Italia continentale in cui è diffusa la richiesta di soggetti interessati ad avere collegamenti ordinari con l’isola: gli operatori economici “continentali” e sardi, gli studenti sardi fuori sede, gli emigrati nelle città della penisola.
Rinnovo continuità marittima. Siamo convinti che mantenere tutte le rotte attuali (Arbatax compresa) a prezzi calmierati sia vitale per la Sardegna.
La scadenza del 24 luglio è vicina e taglia in due l’alta stagione turistica; il governo, per motivi di emergenza stagionale, può ottenere dall’Unione Europea una proroga adeguata fino alla operatività del nuovo bando.
La stesura della nuova convenzione dovrà coinvolgere la Regione Sardegna e, con essa, le forze politiche, sociali ed economiche dell’isola.
Bisogna anche prevedere (nell’ambito dell’utilizzo dei fondi europei per le politiche di riconversione ambientale) misure concrete per non far ricadere ulteriormente sul costo dei biglietti e del trasporto merci il nuovo obbligo europeo di sostituzione dei carburanti più inquinanti.
La continuità marittima è stata da sempre terreno di lotta, è ancora oggi la più utilizzata per i rientri estivi e festivi dei sardi emigrati e delle loro famiglie. Ricordiamo che il contributo dei sardi emigrati, in termini economici, alla terra di origine continua in particolare con le ristrutturazioni delle seconde case nelle zone interne e delle case al mare, oltreché con la presenza durante le vacanze estive e con il consumo dei prodotti tipici regionali.
Per questo è essenziale che agli emigrati possa rimanere aperta una possibilità di ritorno nell’isola natìa anche più volte l’anno.
Richiediamo pertanto la massima attenzione della Regione e del Governo Nazionale affinché i sardi emigrati e le loro famiglie siano compresi nella fruizione della continuità territoriale marittima, come avviene attualmente.