«Un provvedimento inaspettato, ingiusto e dannoso, che lascia increduli noi e tutte le imprese artigiane ed i professionisti che operano del Sistema Casa della Sardegna. Per questo speriamo in un ripensamento del Governo per evitare ulteriori situazioni di crisi finanziaria alle realtà produttive ed un problema di carattere “sociale” per quei committenti che hanno basato la fattibilità dei lavori sulla possibile cessione del credito.»
E’ il commento di Maria Amelia Lai, presidente di Confartigianato Sardegna, e Giacomo Meloni, presidente degli edili artigiani, sul decreto legge relativo alla cessione dei crediti approvato ieri dal Governo.
«Speravamo in una soluzione che risolvesse il problema, invece non solo non c’è nessuna risposta ma, al contrario, il Governo ha bloccato, tranne in limitati casi, la possibilità di continuare ad applicare lo sconto in fattura o a cedere i crediti – proseguono Maria Amelia Lai e Giacomo Meloni – con questa situazione ci potremmo trovare, infatti, sia con il problema irrisolto dei crediti incagliati, sia con una ingestibilità dei cantieri in corso.»
Secondo Confartigianato Sardegna il blocco previsto nel decreto legge coinvolge le tante imprese che, sulla base delle norme sinora vigenti, hanno effettuato investimenti ed assunzioni nella prospettiva, di primi accordi con i committenti, di poter continuare ad operare garantendo lo sconto in fattura. Con buona pace degli obiettivi green che la misura avrebbe aiutato a raggiungere. Anche il blocco della possibilità di acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici rappresenta un altro incomprensibile ostacolo.
«L’intervento sugli Enti pubblici – sottolineano i due presidenti di Confartigianato Sardegna – di fatto fa tramontare la tanto apprezzata iniziativa di far acquistare dalla Regione Sardegna circa 250 milioni di euro di crediti.»
Al 31 dicembre scorso, data della effettiva cessazione del superbonus 110%, in Sardegna la norma ha generato 2 milioni e 467mila euro al giorno per un equivalente di 74 milioni al mese ovvero un totale di 2 miliardi e 99 milioni di detrazioni che, sugli oltre 12mila edifici interessati, hanno attivato un giro d’affari di 4,4 miliardi di euro, di cui 2 miliardi e 880milioni come effetto diretto sulle imprese edili e sui tecnici e di 1 miliardo e 500milioni di euro di indotto.
«Purtroppo – concludono Maria Amelia Lai e Giacomo Meloni – in Sardegna, nonostante l’enorme mole d’investimenti che sono andati a ricadere positivamente su imprese, tecnici e indotto, ci sono ancora oltre 300 milioni di euro che le realtà sarde del Sistema Casa non sono ancora riuscite a incassare attraverso la cessione dei crediti. Ovvero migliaia di imprese rischiano seriamente di chiudere per mancanza di liquidità.»