L’assemblea dei soci del consorzio di tutela del Pecorino Romano DOP ha dato il via libera il disciplinare di produzione. Il documento prevede che il latte ammesso alla produzione del Pecorino Romano DOP deve provenire esclusivamente da pecore allevate nelle zone di produzione, ovvero Sardegna, Lazio e provincia di Grosseto.
Approvata invece la modifica relativa all’approvvigionamento alimentare degli animali, che dovrà provenire per almeno il 50% dalla zona di origine, d Approvate anche modifiche tecnologiche per il miglioramento qualitativo del prodotto: disciplina dell’utilizzo del sacco sottovuoto, dell’integrazione della flora batterica casearia attraverso l’utilizzo di fermenti autoctoni e certificati, migliore disciplina della tipologia da tavola e da grattugia e inserimento della tipologia “Riserva” che prevede una stagionatura minima di 18 mesi.
«Dall’assemblea dei soci è emersa una forte consapevolezza rispetto a una produzione che deve guardare al futuro, perché questo nuovo disciplinare deve dare le linee guida al prodotto per i prossimi decenni – dice il presidente del Consorzio Gianni Maoddi -. I numeri della votazione di oggi sull’introduzione delle razze fanno rilevare che si tratta di una questione trasversale: una parte di allevatori rappresentati dalle cooperative ha votato a favore, una parte contro, mentre l’industria privata ha optato per l’astensione, dichiarando di non voler interferire nelle scelte degli allevatori.»
Antonio Caria