«L’11 novembre scorso la Commissione Occupazione e Affari sociali del Parlamento Ue ha votato la direttiva sul salario minimo orario. Gli eurodeputati hanno dato il via libera all’avvio dei colloqui con i governi dell’Unione Europea su una direttiva che garantirà a tutti i lavoratori dell’Ue un salario minimo equo e adeguato. Sono fermamente convinto che l’introduzione di una misura capace di impedire lo sfruttamento dei lavoratori sia fondamentale in un Paese come l’Italia, in cui, come rilevato dall’Inps, 4,5 milioni di lavoratori guadagnano meno di 9 euro lordi all’ora mentre 2,5 milioni non arrivano a 8 euro.»
Sono queste le parole del consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Michele Ciusa, che ha depositato una mozione in Consiglio regionale.
«L’introduzione del salario minimo orario consentirebbe finalmente di stabilire una soglia di dignità al di sotto della quale nessun contratto collettivo deve scendere, ma anche di contrastare efficacemente forme di competizione salariale al ribasso – conclude Michele Ciusa -. Attualmente l’Italia è uno dei pochi Paesi sprovvisti del salario minimo orario, nonostante l’elevato numero di lavoratori in condizioni di povertà, che esiste già in ventuno Stati membri dell’Unione europea su ventisette. È pertanto urgente fissare l’adeguatezza e l’equità dei salari per ridurre le disuguaglianze e aumentare il potere d’acquisto dei lavoratori, rafforzare la contrattazione collettiva e mettere finalmente fine alla proliferazione dei contratti con paghe inadeguate, non a norma e avvilenti.»
Sono queste le parole del consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Michele Ciusa, che ha depositato una mozione in Consiglio regionale.
«L’introduzione del salario minimo orario consentirebbe finalmente di stabilire una soglia di dignità al di sotto della quale nessun contratto collettivo deve scendere, ma anche di contrastare efficacemente forme di competizione salariale al ribasso – conclude Michele Ciusa -. Attualmente l’Italia è uno dei pochi Paesi sprovvisti del salario minimo orario, nonostante l’elevato numero di lavoratori in condizioni di povertà, che esiste già in ventuno Stati membri dell’Unione europea su ventisette. È pertanto urgente fissare l’adeguatezza e l’equità dei salari per ridurre le disuguaglianze e aumentare il potere d’acquisto dei lavoratori, rafforzare la contrattazione collettiva e mettere finalmente fine alla proliferazione dei contratti con paghe inadeguate, non a norma e avvilenti.»
Antonio Caria