Dopo tre anni consecutivi dove a farla da padrone è stato il segno meno, salgono leggermente le erogazioni degli Istituti di Credito isolani verso le piccole realtà produttive della Sardegna.
A dirlo è il Focus “Trend dei prestiti alle imprese”, realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, che ha preso in esame i primi 6 mesi del 2020.
«I dati sul credito verso le MPMI ci dicono come la Sardegna, in questo trimestre, abbia la quinta miglior performance italiana – ha dichiarato Antonio Matzutzi, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – e quindi uno dei trend meno pesanti d’Italia. E’ una piccolissima inversione di tendenza, anche se parliamo di percentuali ancora con il segno meno davanti. E su questo dobbiamo ancora lavorare duramente. In questo quadro di crescente rischio di depressione – continua Antonio Matzutzi – ci auguriamo che una forte boccata d’ossigeno per le imprese possa arrivare dalla liquidità che i Governi, nazionale e regionale, hanno già messo in circolo o si apprestano a farlo. Di sicuro il perdurare della stretta del credito sta nuocendo alle imprese artigiane.»
Un accenno è stato fatto anche agli strumenti che fino a oggi hanno assicurato le risorse necessarie alle imprese.
«Parliamo della legge 949 – ha aggiunto Antonio Matzutzi – uno strumento importante che, con la sua agilità e immediatezza, ha garantito un solido sostegno agli investimenti. In questo momento, purtroppo, il comparto non ha nessuna certezza sugli strumenti su cui contare. Così come non ci sono certezze, o meglio c’è un grande ritardo sui Fondi che la BEI dovrebbe mettere a disposizione del sistema imprenditoriale: abbiamo necessità di tale finanziamenti il più velocemente possibile.»
«Bisogna ripartire dai territori – ha rimarcato Antonio Matzutzi – valorizzando chi come le imprese artigiane sarde, crea lavoro e sviluppo; queste piccole realtà, che rappresentano più del 90% del nostro tessuto produttivo, danno lavoro a circa il 65% degli addetti. L’unica azione che può funzionare è quella finalizzata al vero sviluppo, puntando a costruire territori “a misura” di piccola impresa: con leggi semplici e chiare, con un fisco leggero, un credito orientato alla competitività e incentivi all’innovazione digitale, con una formazione che unisca scuola e lavoro, il sapere e il saper fare, una nuova Legge quadro sull’artigianato che superi vincoli di settore.»
«In ogni caso, le difficoltà nelle erogazioni non possono che allarmarci è evidente come sia necessario far sì che le piccole imprese e le attività in generale possano finanziarsi, con l’intento di investire per crescere. Il problema grosso da affrontare sarà alla fine dell’estate, con il termine degli ammortizzatori sociali e in vista di una crisi che sarà da gestire con mano ferma e decisioni importanti – ha concluso Antonio Matzutzi – per il momento si tratta solo di previsioni che speriamo vengano disattese dai fatti.»
A dirlo è il Focus “Trend dei prestiti alle imprese”, realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, che ha preso in esame i primi 6 mesi del 2020.
«I dati sul credito verso le MPMI ci dicono come la Sardegna, in questo trimestre, abbia la quinta miglior performance italiana – ha dichiarato Antonio Matzutzi, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – e quindi uno dei trend meno pesanti d’Italia. E’ una piccolissima inversione di tendenza, anche se parliamo di percentuali ancora con il segno meno davanti. E su questo dobbiamo ancora lavorare duramente. In questo quadro di crescente rischio di depressione – continua Antonio Matzutzi – ci auguriamo che una forte boccata d’ossigeno per le imprese possa arrivare dalla liquidità che i Governi, nazionale e regionale, hanno già messo in circolo o si apprestano a farlo. Di sicuro il perdurare della stretta del credito sta nuocendo alle imprese artigiane.»
Un accenno è stato fatto anche agli strumenti che fino a oggi hanno assicurato le risorse necessarie alle imprese.
«Parliamo della legge 949 – ha aggiunto Antonio Matzutzi – uno strumento importante che, con la sua agilità e immediatezza, ha garantito un solido sostegno agli investimenti. In questo momento, purtroppo, il comparto non ha nessuna certezza sugli strumenti su cui contare. Così come non ci sono certezze, o meglio c’è un grande ritardo sui Fondi che la BEI dovrebbe mettere a disposizione del sistema imprenditoriale: abbiamo necessità di tale finanziamenti il più velocemente possibile.»
«Bisogna ripartire dai territori – ha rimarcato Antonio Matzutzi – valorizzando chi come le imprese artigiane sarde, crea lavoro e sviluppo; queste piccole realtà, che rappresentano più del 90% del nostro tessuto produttivo, danno lavoro a circa il 65% degli addetti. L’unica azione che può funzionare è quella finalizzata al vero sviluppo, puntando a costruire territori “a misura” di piccola impresa: con leggi semplici e chiare, con un fisco leggero, un credito orientato alla competitività e incentivi all’innovazione digitale, con una formazione che unisca scuola e lavoro, il sapere e il saper fare, una nuova Legge quadro sull’artigianato che superi vincoli di settore.»
«In ogni caso, le difficoltà nelle erogazioni non possono che allarmarci è evidente come sia necessario far sì che le piccole imprese e le attività in generale possano finanziarsi, con l’intento di investire per crescere. Il problema grosso da affrontare sarà alla fine dell’estate, con il termine degli ammortizzatori sociali e in vista di una crisi che sarà da gestire con mano ferma e decisioni importanti – ha concluso Antonio Matzutzi – per il momento si tratta solo di previsioni che speriamo vengano disattese dai fatti.»
Antonio Caria