Ci sono due buone notizie per il sistema dei beni culturali oristanesi: il Comune e la Fondazione Oristano sono destinatari di due finanziamenti per un totale di 700mila euro nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che saranno impiegati per il Museo Antiquarium arborense.
«Si tratta di due progetti che, coordinati tra di loro, permetteranno di rinnovare profondamente l’Antiquarium Arborense, al fine di valorizzare le sue collezioni e la storia di Oristano – sottolinea il sindaco, Massimiliano Sanna -. L’intervento più rilevante è quello da mezzo milione di euro assegnato alla Fondazione Oristano per il Museo Antiquarium Arborense e finanziato dal bando per proposte progettuali di intervento per la rimozione delle barriere fisiche, cognitive e sensoriali dei musei e luoghi della cultura pubblici non appartenenti al ministero della Cultura. Ma quello da 200mila euro, vincitore del bando per le piccole e medie città d’arte e i borghi particolarmente colpiti dalla diminuzione dei flussi turistici dovuti all’epidemia di COVID-19, interviene in piena coerenza con l’altro intervento per la promozione dello stesso Antiquarium.»
È previsto l’utilizzo di materiali e tecnologie ecocompatibili e il rispetto dei parametri ambientali, in coerenza con quanto previsto dagli obiettivi dell’agenda 2030 di sviluppo sostenibile. Il rinnovamento degli spazi dell’Antiquarium e della sua biblioteca, consentirà di migliorare il coinvolgimento degli istituti scolastici ed universitari che già attualmente gravitano intorno al museo.
«Il progetto è stato redatto dagli uffici della Fondazione e dalla società Rete Gaia, realtà con particolare esperienza nella consulenza e progettazione per lo sviluppo locale e sostenibile – aggiunge il presidente della Fondazione Oristano, Francesco Deriu -. Il progetto punta al rinnovamento degli spazi museali e al miglioramento della funzione del museo come importante nodo del sistema culturale della città di Oristano e del territorio e interverrà su tre distinti assi strategici: fruibilità del complesso con interventi volti all’abbattimento delle barriere architettoniche esistenti; miglioramento dell’esperienza di uso degli spazi in termini di orientamento e miglioramento della qualità dell’offerta espositiva, attraverso strumenti che consentano di essere utilizzati per la fruizione delle collezioni permanenti e per le esposizioni temporanee.»
Antonio Caria