«Allarmano i dati relativi alla produzione industriale italiana. Secondo l’Istat il calo registrato nel 2020 è pari al -11,4% rispetto all’anno precedente, il secondo peggior risultato di sempre. Il crollo dei consumi e le restrizioni imposte per fronteggiare la pandemia Covid-19 hanno messo in ginocchio il tessuto produttivo con ricadute occupazionali potenzialmente devastanti. In un contesto di grave crisi economica e sociale pesa l’assenza di un piano industriale e l’inadeguatezza delle misure adottate finora come ad esempio i ristori una tantum.»
Paolo Capone, segretario generale dell’UGL, commenta così i dati Istat relativi al calo della produzione industriale nel 2020.
«E’ indispensabile, pertanto, erogare ingenti finanziamenti commisurati al fatturato garantendo liquidità a fondo perduto alle imprese per far ripartire la produzione e salvaguardare i livelli occupazionali. In tal senso l’UGL coglie positivamente l’apertura manifestata dal Presidente incaricato Mario Draghi e intende rispondere con spirito costruttivo alla proposta di dialogo con le parti sociali. Non è più tempo della decrescita felice. Il Paese ha bisogno di misure urgenti nell’interesse di imprese e lavoratori.»