«I dati dell’Istat relativi alla produzione industriale su base annua sono un forte campanello d’allarme delle conseguenze devastanti che la pandemia Covid 19 può provocare nel tessuto economico e sociale del Paese. Il crollo della produzione pari al -20,3% nel 2020 è un indice della crisi gravissima che imprese e lavoratori stanno affrontando. Il rischio che interi settori a cominciare da quello alberghiero e della ristorazione vengano infiltrati dalla criminalità organizzata è più che concreto. Un fenomeno particolarmente odioso e riprovevole come quello dell’usura sta minacciando un numero crescente di famiglie in difficoltà con i pagamenti. Come sottolineato dal ministro dell’Interno Lamorgese, reati comuni quali furti e rapine sono in aumento come purtroppo le aggressioni nei confronti delle Forze dell’Ordine sempre in prima linea nel garantire quotidianamente la sicurezza dei cittadini. Occorre agire in fretta per scongiurare il rischio che il prossimo autunno sia caratterizzato da forti tensioni e instabilità sociale. Il Governo esca dai palazzi e dalla narrazione astratta della propaganda e sciolga i nodi primari come la perdita del potere di acquisto degli italiani, la difficoltà di accedere al credito da parte di famiglie e imprese, una drammatica assenza di liquidità che costringe numerose attività produttive a chiudere i battenti. In tal senso occorre intervenire con misure ‘shock’ erogando subito ingenti finanziamenti a fondo perduto come avvenuto già in altri paesi e alleggerire il carico fiscale mediante una poderosa riduzione delle tasse per dare ossigeno alle imprese e porre le basi per un’effettiva e duratura ripresa economica.»
Lo ha detto oggi Paolo Capone, segretario generale dell’UGL, in merito ai dati Istat sul crollo della produzione industriale nel 2020 e all’allarme lanciato dal ministro dell’Interno Lamorgese relativo a possibili tensioni sociali in autunno.