«In occasione delle prossime festività natalizie e di quelle che ci accompagneranno fino all’Epifania, invitiamo i consumatori sardi ad acquistare prodotti locali: coltivati, allevati, pescati e trasformati sulla nostra Isola.»
L’appello arriva dal presidente regionale di Confagricoltura Sardegna, Paolo Mele, che ha aggiunto: «Oggi, ancora più del passato viste le difficoltà economiche nate con la pandemia, sarebbe utile tendere una mano a chi dalla nostra terra e dai nostri mari porta sui mercati prodotti di vera eccellenza. Quel made in Sardinia che, sotto l’ombrello ancora più grande del made in Italy, è sinonimo di qualità e sicurezza agroalimentare».
Paolo Mele ha quindi ricordato che nelle due settimane che ci aspettano saranno tante le occasioni in cui si riuniranno le famiglie o ci si incontrerà fra amici ed è quindi in questi momenti che dobbiamo valorizzare il consumo di cibo locale e di stagione.
«Chi può – ha aggiunto – vada negli agriturismi o nei ristoranti di fiducia, dove i titolari offrono ai clienti produzioni non a chilometro zero, ma a metro zero. Chi può si rechi nei negozi e acquisti ciò che arriva dal proprio territorio, anche per un semplice regalo. Quest’anno, secondo diversi studi, le famiglie italiane spenderanno più del 2020, ma meno del 2019. Ciò avverrà in un contesto in cui, per esempio, il mercato ortofrutticolo regionale è in ginocchio dopo 40 giorni di piogge, grandine e gelo che hanno mandato in fumo i raccolti. Dal nord al sud della Sardegna si stimano perdite che arrivano al 70% con migliaia di agricoltori che non riusciranno neanche a coprire le spese destinate a semine e lavorazione delle terre. Sui banchi dei negozi ci saranno perciò molti meno prodotti nostrani: dai carciofi alle patate, dalle carote ai finocchi passando per lattughe, cavoli e agrumi. La solidarietà e la reciprocità tra le categorie deve portarla in tavola ognuno di noi acquistando le carni d’agnello e di maialetto nati e allevati in Sardegna, i formaggi e vini tipici, con l’olio, la frutta e le verdure, i prodotti della terra trasformati e i pani della tradizione regionale, e quindi con ciò che viene dai mari e dalle lagune che circondano la nostra Isola. Abbiamo una ricchezza ed un’eccellenza agroalimentare che il mondo intero ci invidia: diamo loro ancora più dignità comprando e consumando sardo nelle prossime festività».