«È necessario sentire in audizione, con la massima celerità, l’assessore regionale dell’Artigianato Gianni Chessa e le associazioni di categoria sulle politiche a sostegno del settore artigiano.»
A dirlo è il capogruppo della Lega in Consiglio regionale, Pierluigi Saiu, che ha chiesto formalmente la convocazione della V Commissione per affrontare le problematiche di un settore fondamentale per la Sardegna.
«La chiusura temporanea dello sportello telematico di Artigiancassa e la sospensione delle domande di accesso ai contributi della legge 949, infatti, ha determinato allarme e preoccupazione tra le imprese del settore. I contributi della 949 finanziano – ha aggiunto Pierluigi Saiu -, con una percentuale di fondo perduto al 40%, gli investimenti delle imprese del settore artigiano. In Finanziaria la dotazione programmata è stata di 10 milioni di euro. Ad aprile di quest’anno quelle risorse erano già esaurite, 625 istruttorie si erano infatti concluse positivamente, per un valore superiore agli 11 milioni di euro. Le domande inoltrate e non istruite ammontavano, sempre ad aprile, a 538 per un totale di quasi altri dieci milioni di euro.»
«La dotazione finanziaria programmata si è esaurita rapidamente, in soli quattro mesi le risorse erano già finite, e vogliamo che ci sia un impegno per il rifinanziamento di questa misura agevolativa già nella legge omnibus. Chiederemo, così come abbiamo fatto con gli assessori Chessa e Fasolino, un impegno di tutte le forze politiche in questa direzione. Il supporto al settore produttivo, al mondo delle imprese per noi è fondamentale ed è quindi prioritario sostenere la richiesta che arriva dalle aziende artigiane – ha sottolineato ancora Pierluigi Saiu -. L’incontro in commissione sarà l’occasione per un confronto serio e costruttivo. La Giunta regionale e l’assessore Chessa hanno dimostrato sensibilità e attenzione verso il settore dell’artigianato. Per noi, per il nostro gruppo, è indispensabile che le risorse del bilancio regionale vengano orientate a sostegno degli investimenti del settore produttivo, perché è così che si crea sviluppo e quindi nuova occupazione. Dopo questi anni passati a far fronte alla crisi determinata dalla pandemia bisogna ricominciare a mettere in campo manovre di sviluppo e la ritrovata capacità di investimento delle imprese va agevolata in tutti i modi. Intanto, con risorse economiche adeguate e poi con una burocrazia che non sia più soltanto un freno.»
Antonio Caria