«La scorsa settimana il Governo ha predisposto dei decreti per ridurre la pressione fiscale sui redditi dei lavoratori dipendenti nell’ambito della riduzione del cosiddetto “cuneo fiscale”, e tale riduzione dovrebbe favorire i redditi fino a 28.000 euro lordi annui.»
Lo dichiara il segretario territoriale dell’Ugl Sardegna, Simone Testoni, tuttavia è stato subito fatto presente che questo intervento fiscale si applica solo ai lavoratori dipendenti e non per i pensionati aventi medesimi redditi; ciò si aggiunge al fatto che le detrazioni previste per i pensionati sono inferiori rispetto a chi è in attività.
Questa nuova discriminazione si aggiunge a quella effettuata nel 2017, quando i pensionati sono stati esclusi dal cosiddetto “bonus” di 80 euro, riservato ai lavoratori dipendenti.
I tecnici hanno fatto un esempio indicativo: un lavoratore con un reddito fino a 12.500 euro avrà un’aliquota pari a zero, mentre per quella stessa cifra (equivalente ad una pensione di 1.000 lordi al mese) un pensionato è sottoposto ad un prelievo fiscale di 1.300 euro, pari al 10,73% di questa considerazione specifica, questo intervento legislativo in materia fiscale potrebbe essere accusato di anticostituzionalità per violazione del principio di uguaglianza dei cittadini.
«La questione dell’alleggerimento della pressione fiscale sulle pensioni – conclude Simone Testoni -, sarà oggetto di assemblee pubbliche e approfondimenti gia nei prossimi giorni a Nuoro, anche in relazione alle normative fiscali sulle pensioni.»