Sono tre le esigenze che la Regione deve rispettare nell’operazione di acquisto dei crediti fiscali legati al Superbonus: acquistare solo ciò che si può portare direttamente a compensazione (il programma di acquisto non comporta oneri per il sistema-Regione proprio perché verrà impostato in maniera tale da garantire la più celere compensazione); avere certezza dei crediti, che dovranno essere certificati in un’ottica di legittimità dell’operazione, trasparenza e buon funzionamento della misura; conseguire un risparmio economico per l’Amministrazione derivante dal differenziale tra prezzo di acquisto e valore della compensazione effettiva (il programma di acquisto non comporta quindi maggiori oneri per le casse regionali). È già in via di analisi, modifica, predisposizione la misura sul superbonus definita con la Manovra finanziaria 23-25 con l’obiettivo di apportare quelle modifiche, anche di carattere tecnico come per esempio l‘adeguamento degli F24 della Regione da parte dell’Agenzia delle Entrate, per dare gambe al provvedimento sull’acquisizione dei crediti fiscali.
«La Regione Sardegna ha fatto da apripista nella volontà di acquistare i crediti d’imposta derivanti dagli interventi dei bonus edilizi e del superbonus 110% ed è pronta a proseguire nel percorso avviato in Finanziaria, con l’obiettivo di dare sollievo alle imprese e ai privati, andando a sbloccare un mercato fermo ormai da mesi – spiega il presidente della Regione, Christian Solinas –. Con questa ulteriore misura, che si aggiunge a quelle messe in campo per fronteggiare gli effetti della crisi sui vari comparti della nostra economia, rafforziamo il sistema economico sardo dando pieno sostegno a imprese e cittadini», ha evidenziato sempre il Presidente ricordando come dopo l’anticipazione dei crediti fiscali operata attraverso la finanziaria regionale, Sfirs (oltre 250 milioni di euro, divisi su tre tranche di finanziamento, sono attualmente in istruttoria per la liquidazione delle domande presentate sulla linea B-Credito di Filiera Superbonus 110% del Fondo Sardinian Fintech, gestito da Sfirs, a fronte di 380 milioni di credito fiscale previsti), la Regione intende ora mettere a punto il programma di acquisto, mettendo a disposizione degli operatori privati del mercato la propria capacità fiscale.
La norma in Finanziaria prevede anche la possibilità di avviare un sistema di garanzie a carico di strumenti già in atto per garantire ulteriormente la negoziazione dei crediti e anche in questo è alta l’attenzione delle altre regioni d’Italia che seguendo l’esempio della Sardegna, prima regione d’Italia ad aver avviato un percorso di questo tipo, intendono inserirsi per disincagliare i crediti impigliati nelle maglie della burocrazia. Qualora per esempio ci siano problemi sulla compensazione del credito di un’impresa, la Regione può farsi garante del buon esito della negoziazione attraverso il fondo di garanzia, Frgpmi gestito dalla Sfirs che secondo le prime analisi potrebbe essere adeguato. La norma messa appunto in Finanziaria intende infatti rafforzare le ricadute positive di carattere economico, sociale e ambientale connesse alle diverse misure avviare a livello nazionale che hanno istituito detrazioni fiscali per la realizzazione di specifici interventi o l’opzione per la cessione o per lo sconto al posto delle detrazioni recuperabili sotto forma di crediti d’imposta e in particolare del Superbonus.
All’analisi sull’impatto della misura (ricadute su imprese e famiglie) e alle stime rispetto a quanto la Regione potrà compensare (i 40-50 milioni di capienza fiscale mensile sono solo riferiti all’Iva) fanno da corredo una serie di approfondimenti che la Programmazione sta già attivando. Si sta valutando l’ipotesi di attivare il piano abbracciando l’intero sistema- Regione (non solo l’Amministrazione ma anche le Agenzie, per esempio) in maniera tale da aumentare la massa a disposizione. Entro 90 giorni la Regione dovrà predisporre la delibera di Giunta che indica e risolve tutte queste criticità.