Ieri mattina, ad Oristano, nella riunione di insediamento, il Consiglio di Amministrazione del Distretto agroalimentare di qualità regionale “Olivarios” che si occuperà dell’olivicoltura in Sardegna, ha eletto alla carica di presidente Tore Piana, attuale presidente di “Filiera Olivicola Sarda” Scarl, per il triennio 2022/2024. Alla carica di vice presidente è stato eletto il dolianovese Francesco Locci, presidente dell’associazione frantoiani sardi, tesoriere l’agronomo Simon Pietro Murgia di Marrubbiu.
Nel consiglio di amministrazione sono stati inoltre eletti: Sebastiano Congiu sindaco di Oliena, Francesco Guillot presidente dell’Oleificio Cooperativo di Alghero, Aurelio Podda olivicoltore di Cagliari, Stefania Cannavera olivicoltore di Dolianova, Graziano Pau presidente Oleificio Cooperativo di Oliena, Vincenzo Cannas responsabile cooperativa di Lanusei, Mario Francesco Fara olivicoltore di Cuglieri, Bruno Meloni rappresentante Copagri Sardegna, di Seneghe. Nel Collegio sindacale: Giovanni Carta, sindaco di Bonnanaro, Graziella Madau commissario comune di Seneghe e Pietro Pigozzi agronomo e olivicoltore di San Teodoro.
La costituzione del Distretto, previsto dalla L.R. 16 del 2014 ha percorso l’intera fase di animazione, promozione e conoscenza, con riunioni nei mesi scorsi che ha visto interessati tutti i territori a maggiore vocazione olivicola della Sardegna. Ed ha visto una attenta e puntuale partecipazione degli olivicoltori, frantoiani e attori della filiera, presenti in Sardegna.
«Ad oggi – afferma il neo presidente Tore Piana -, sono arrivate, 300 manifestazioni di interesse, con richieste per 40 milioni di investimenti nell’intero comparto dell’Isola. Fra le richieste di finanziamento troviamo: nuovi frantoi oleari, il recupero di oliveti in stato di abbandono, l’impianto di centinaia di ettari di nuovi oliveti, l’acquisto di nuovi macchinari per la raccolta ma anche l’ammodernamento di frantoi ed impianto imbottigliamento di olio esistenti, l’acquisto di macchinari per confezionare prodotti sott’olio e olive da mensa. Ma anche richieste di ricerca, nuovi packaging e soprattutto la necessità di creare aggregazione e sinergia all’interno della filiera – aggiunge Tore Piana -. Il prossimo passo ora sarà quello di costituire l’atto pubblico della Governance della fondazione e richiedere entro la prima decade di Marzo il riconoscimento da parte della Regione. A quel punto, se e quando otterremo il riconoscimento regionale, saremo pronti a inoltrare la richiesta di finanziamento, con la predisposizione di progetto, direttamente al ministero delle Politiche Agricole, a seguito della pubblicazione del bando Nazionale. Il percorso non è semplice e nulla è scontato – conclude Tore Piana -, impegneremo tutte le nostre forze per raggiungere l’obiettivo, che per l’olivicoltura sarda sarebbe di vera svolta sia in produzione che di qualità.»