Sono almeno una decina le “Nuove attività imprenditoriali extra agricole “ della Marmilla che aspettano i finanziamenti da oltre due anni.
I termini per la presentazione delle domande sono decorsi in data 15.10.2020 e nel luglio 2021 sono state pubblicate le graduatorie definitive del bando 19.2.1 del Gal Marmilla – scrivono in una nota Irio Pusceddu (Irio Video), Mauro Deias (LetItBee), Mariposas de Sardinia ed Ennio Vacca (Outcome), beneficiari della misura 19.2.1 -. Da allora va avanti un ingiustificato protrarsi delle procedure di liquidazione dell’anticipazione relativa a questa misura che dovrebbe finanziare diverse nuove attività imprenditoriali extra-agricole, senza una comunicazione ufficiale riguardo l’attesa liquidazione delle anticipazioni.»
«Ci chiediamo se qualcuno di questi Enti abbia valutato con attenzione quali difficoltà avrebbero affrontato i partecipanti al bando, costretti ad anticipare denaro in un territorio così difficile e depresso, senza alcuna certezza dei tempi di finanziamento – dice una dei beneficiari -. In questo lasso di tempo infatti la maggior parte dei beneficiari ha sostenuto spese notarili, di fideiussione, di iscrizione alla camera di commercio, di affitto e inizio lavori per poter richiedere l’anticipazione prevista dal bando, dietro rassicurazione verbale degli Uffici preposti che i tempi di liquidazione sarebbero stati velocissimi.»
«Nel primo trimestre del 2022 abbiamo dovuto anticipare notevoli spese perché il bando richiedeva: iscrizione camera di commercio, sottoscrizione di contratto d’affitto o comodato d’uso registrato e sottoscrizione di polizza fideiussoria; con una spesa media per attività di circa 2.400€, utenze escluse – aggiunge una beneficiaria -. Chi di dovere ha mai pensato che la creazione di una start up non può rimanere in stand by per due anni e che le condizioni economiche per la realizzazione di un progetto imprenditoriale in un lasso di tempo così lungo possono cambiare? Infatti affinché simili iniziative possano essere proficue, è necessario che le stesse siano gestite con tempistiche compatibili con quelle di un’attività imprenditoriale e con la consapevolezza del momento storico che stiamo vivendo, che ci pone davanti a cambiamenti continui e repentini. Una start-up non può avere dei tempi così lunghi perché in due anni l’idea rischia di essere superata e obsoleta. Inoltre, i preventivi fatti due anni fa non hanno nessun riscontro con gli attuali prezzi sul mercato e questa sarà una difficoltà in più per i beneficiari. Creare un’impresa non significa soltanto realizzare strutture e acquistare materiale tecnico, ma significa investire risorse su sé stessi in formazione e competenze, creare una rete di contatti e analizzare il mercato sempre in continuo cambiamento: la realizzazione di queste azioni passa attraverso delle spese economiche importanti che solo il finanziamento in questione può sostenere.»
Ad oggi queste spese sono però ricadute sui vincitori del bando che si trovano in una situazione di stallo, per cui hanno già anticipato parte delle spese, ma non possono andare avanti perché non hanno sufficienti risorse.
«Non potevo aspettare un altro anno essendo la mia attività legata alla stagionalità del turismo estivo! Ho quindi anticipato diversi lavori e investimenti certo che i soldi sarebbero arrivati in tempi più rapidi e ora mi trovo con l’acqua alla gola e con gli investimenti bloccati! – dice un altro dei beneficiari -. Non stiamo pretendendo qualcosa che non ci spetta, al contrario abbiamo diritto di poter fare impresa nel territorio che abbiamo scelto con coraggio di continuare ad abitare e di ottenere informazioni sullo stato di un bando ad evidenza pubblica di cui risultiamo vincitori” dice un altro vincitore del bando. Inoltre abbiamo saputo da un comunicato stampa dei Gal Sardi, che ben 17 Gal si trovano in questa situazione, che questo ritardo ingiustificato potrebbe compromettere l’impegno di spesa e quindi non riuscire a erogare questi fondi già assegnati. Siamo preoccupati e molto amareggiati da una gestione delle risorse pubbliche totalmente disinteressata e lontana dalla realtà e dal tempo storico i cui viviamo.»
«Abbiamo scommesso sul nostro territorio con grinta e determinazione, ma visti i problemi e le tempistiche esagerate, la grinta in parte ci è calata dando spazio alla preoccupazione di un futuro che cambia velocemente – aggiunge un altro beneficiario -. Chiediamo che questi uffici operino in un contesto concreto e non in questa modalità astratta e totalmente slegata dalla realtà con dei tempi d’attesa che non stanno né in cielo né in terra. Alla parte politica chiediamo che non sia attiva solo quando ci sono dei tornaconti elettorali ma che si impegni per creare le condizioni migliori per uno sviluppo economico del territorio proponendo soluzioni concrete per snellire queste lungagini burocratriche.»