Per contenere i consumi e fronteggiare il “caro bollette”, il comune di Borore amministrato dal sindaco Tore Ghisu ha posto in essere alcuni interventi, prove e “modifiche” all’impianto di pubblica illuminazione.
Gli interventi principali hanno riguardato l’installazione di interruttori del tipo “astronomico” per armonizzare gli orari di accensione e spegnimento di tutte le lampade che vengono “gestite” da cinque diversi quadri di comando.
Inoltre, si è operato, sempre agendo sui quadri di comando, in modo da ottenere lo spegnimento notturno programmato di 1/3 delle lampade di tutto l’impianto (circa 350 lampade su le oltre 1.000 installate) dalle ore 00.30 fino alle ore 5.30 per poi riaccendersi, per circa un’ora, fino al completo spegnimento di tutte le lampade alle prime luci del mattino, attraverso l’azione degli interruttori astronomici.
«Questi interventi hanno lo scopo di ridurre i costi, particolarmente elevato per i magri bilanci comunali, dovuti al forte aumento delle bollette relative alla fornitura dell’energia elettrica (negli anni scorsi questo costo era intorno ai 100.000 euro annuali e per il 2022 subirà un aumento che però non andrà molto oltre i 160.000 euro), costi che, come tutti sappiamo, stanno condizionando pesantemente, e talvolta in modo insopportabile, la vita delle famiglie, delle imprese ma anche dei comuni», spiega il primo cittadino.
«Molto si è fatto anche negli anni scorsi con la sostituzione di moltissime lampade di vecchia concezione con le nuove a led – aggiunge Tore Ghisu -. Oggi, purtroppo, vista e considerata l’attuale e particolare situazione, tutto questo non basta. Nel corso dei prossimi anni, e sono stati già pianificati appositi interventi, continueremo a lavorare per ottenere un sempre più efficace ed elevato efficientamento energetico degli impianti e delle strutture pubbliche attraverso le varie opportunità ed innovazioni, legate alle nuove tecnologie, che consentono la riduzione dei consumi (e quindi dei costi per la collettività) e, al contempo, migliorano le prestazioni ed il livello dei servizi pubblici.»
Sono previsti investimenti legati al cosiddetto “conto termico” del GSE, all’installazione di impianti di produzione fotovoltaica, all’installazione di apposite batterie/accumulatori di energia elettrica, all’utilizzo delle sorgenti luminose a basso e bassissimo consumo, alla trasformazione e sostituzione delle caldaie per la produzione del calore nelle scuole e negli uffici, all’efficientamento delle linee e di tutto l’impianto di pubblica illuminazione.
«Il contenimento dei costi è non solo utile e necessario a mantenere in ordine il bilancio comunale ma è d’obbligo nel rispetto dell’ambiente, riducendo la produzione di CO2, e, più in generale, per raggiungere una migliore qualità della vita anche nei nostri piccoli comuni», conclude Tore Ghisu.
Antonio Caria