Il segretario regionale del Partito Democratico, Emanuele Cani, interviene nel dibattito in corso sul progetto di metanizzazione della Sardegna. Nello specifico, commenta le dichiarazioni fatte dalla sottosegretaria di Stato del ministero dello Sviluppo economico, Alessandra Todde, al termine del vertice tenutosi venerdì mattina a Roma.
«Dopo le dichiarazioni della sottosegretaria al MiSE a proposito della metanizzazione della Sardegna c’è veramente poco da stare allegri ma parecchio da preoccuparsi – dice Emanuele Cani -. La fase di uscita dal carbone si avvicina ma di soluzioni alternative non pare se ne vedano. La metanizzazione dell’isola viene sollecitata da più parti come necessaria per arrivare a un sistema economico produttivo in grado di competere con gli altri centri d’Italia e d’Europa.»
«Ancora una volta si scivola sul populismo minimo che non giustifica tecnicamente e scientificamente certe posizioni – aggiunge Emanuele Cani -. La scelta della costruzione della dorsale, così come la metanizzazione dell’isola, passa per un lungo percorso di studio e concertazione e valutazione tecnico scientifica. Dire oggi che non si fa più nulla è, quantomeno, azzardato. E, come spiegano i tecnici e gli esperti, non potrà essere il collegamento con la Sicilia (da costruire chissà quando e con quali soldi) a fornire l’energia termica di cui hanno bisogno le nostre aziende ma anche le nostre case.»
«Chi assume posizioni di governo deve lavorare per trovare soluzioni ai problemi e non crearne altri – conclude il segretario regionale del Parttito Democratico -. Più che si proclami la Sardegna ha bisogno di atti concreti e interventi immediati.»