«Caro Presidente, caro Lelle, Le scrivo queste righe per stigmatizzare ancora una volta ciò che è accaduto durante il Consiglio Comunale del 25 giugno scorso. Lo faccio dandole del Lei non per mancanza di stima e amicizia nel suoi confronti ma esclusivamente per questione di formalità e rispetto nei confronti della sua carica. Abbiamo sentito tutti il sindaco nella massima assise cittadina che lei dirige insultare la collega Gabriella Esposito.»
A ribadirlo, in una lettera inviata la presidente del consiglio comunale Raffaele Salvatore, è stato il consigliere comunale di Alghero, Valdo Di Nolfo (Sinistra in Comune), dopo i fatti accaduti lo scorso 25 giugno.
«Abbiamo visto tutti – queste ancora le parole di Valdo Di Nolfo – il suo comportamento dopo l’insulto in questione e dopo la richiesta di scuse pubbliche della Consigliera. Il suo ruolo, Presidente, mi scuserà se le ricordo una cosa ovvia che lei sa bene, è quello di tutelare ogni consigliere comunale. Invece in quel caso ha preferito andare avanti con i lavori come se niente fosse, autorizzando così di fatto l’utilizzo di un linguaggio portatore di odio che niente deve avere a che fare con l’istituzione che Lei rappresenta. Se non stigmatizza, se non censura, se non indica la giusta via da seguire, signor Presidente, Lei non solo diventa complice dell’insulto ma, visto che è lei a rappresentare l’Aula, lo sostiene e lo fa proprio. In questa situazione non c’è spazio per ambiguità, per cerchiobottismo.»
«Se nei fatti – conclude Valdo Di Nolfo -. Lei abdica al suo ruolo vuol dire che davvero non mi rappresenta più e che non è adeguato a ricoprirlo. Questi due concetti c ho espresso nel mio duro intervento, e glieli ribadisco in questa lettera. Poi ho abbandonato l’Aula, e forse ho usato un tono di voce troppo alto, se così fosse mi scuso pubblicamente. Sono però concetti sul quale sono fermo e solo Lei può farmi cambiare idea. Mi auguro con tutto il cuore che avvenga, per Lei soprattutto e per l’istituzione che rappresenta.»
A ribadirlo, in una lettera inviata la presidente del consiglio comunale Raffaele Salvatore, è stato il consigliere comunale di Alghero, Valdo Di Nolfo (Sinistra in Comune), dopo i fatti accaduti lo scorso 25 giugno.
«Abbiamo visto tutti – queste ancora le parole di Valdo Di Nolfo – il suo comportamento dopo l’insulto in questione e dopo la richiesta di scuse pubbliche della Consigliera. Il suo ruolo, Presidente, mi scuserà se le ricordo una cosa ovvia che lei sa bene, è quello di tutelare ogni consigliere comunale. Invece in quel caso ha preferito andare avanti con i lavori come se niente fosse, autorizzando così di fatto l’utilizzo di un linguaggio portatore di odio che niente deve avere a che fare con l’istituzione che Lei rappresenta. Se non stigmatizza, se non censura, se non indica la giusta via da seguire, signor Presidente, Lei non solo diventa complice dell’insulto ma, visto che è lei a rappresentare l’Aula, lo sostiene e lo fa proprio. In questa situazione non c’è spazio per ambiguità, per cerchiobottismo.»
«Se nei fatti – conclude Valdo Di Nolfo -. Lei abdica al suo ruolo vuol dire che davvero non mi rappresenta più e che non è adeguato a ricoprirlo. Questi due concetti c ho espresso nel mio duro intervento, e glieli ribadisco in questa lettera. Poi ho abbandonato l’Aula, e forse ho usato un tono di voce troppo alto, se così fosse mi scuso pubblicamente. Sono però concetti sul quale sono fermo e solo Lei può farmi cambiare idea. Mi auguro con tutto il cuore che avvenga, per Lei soprattutto e per l’istituzione che rappresenta.»
Antonio Caria