La Sala executive del Terminal Crociere di Cagliari ha ospitato la presentazione dell’ente Renzo Galanello APS, un ente associativo che si propone di migliorare la qualità di vita di pazienti e familiari che vivono l’esperienza della malattia cronica, supportare l’attività degli operatori sanitari, promuovere l’estensione delle cure, la ricerca scientifica e la formazione socioculturale.
«Abbiamo deciso di condividere la nostra decennale esperienza con le altre associazioni e arricchirci delle loro – ha dichiarato il presidente Ivano Argiolas -. Questo patrimonio va messo a disposizione della collettività poiché le urgenze, quando si parla di sanità pubblica, sono molte. Sant’Agostino diceva che la speranza ha due figli: l’indignazione e il coraggio. Noi abbiamo il coraggio di cambiare ciò che ci indigna”. Per questo l’ente ha in fase di predisposizione avanzata numerosi progetti in linea con i propri obiettivi: “Siamo particolarmente orgogliosi del valore umano di questa iniziativa – ha sottolineato Ivano Argiolas -. Sono coinvolti numerosi professionisti di diversa estrazione che hanno deciso di coinvolgersi nel nostro ente, ciascuna con la propria competenza».
«Salute e qualità di vita sociale sono due mondi che hanno difficoltà a incontrarsi – ha commentato Gianfranco Desogus, presidente del Comitato tecnico-scientifico -. Organizzazioni sanitarie e sociosanitarie, università, ricerca scientifica, personale sanitario e sociosanitario spesso operano a compartimenti stagni. Occorre una visione olistica della salute ispirata alla condivisione delle conoscenze e della pratica. L’idea dell’Ente Renzo Galanello APS, attraverso il Comitato tecnico scientifico, parte dalla convinzione che la sanità può essere considerata a tutti gli effetti un ecosistema e che la salute di domani si costruisce oggi, insieme. Abbiamo un piano d’intervento ambizioso per sostenere progettualità capaci di fornire risposte concrete e attese nel territorio, in un’ottica multidimensionale dei bisogni, che abbiano un forte carattere di prossimità alle esigenze di pazienti, familiari e cittadini che rimangono i veri facilitatori di politiche di sviluppo sanitario e sociale.»
Antonio Caria