Il comune di Castelsardo è ufficialmente entrato a far parte del Comitato promotore dell’istituendo Distretto rurale dell’Anglona e del Coros.
L’obiettivo dichiarato è, pertanto rafforzare l’economia locale favorendo la creazione di sistemi produttivi integrati, facendo leva sull’esistenza di fattori storico-culturali-economici comuni e favorendo l’integrazione dell’attività agricola, della pesca e di altre attività imprenditoriali.
«La Regione include i distretti rurali nei suoi programmi di intervento – afferma il sindaco Antonio Maria Capula – e, pertanto, quella di oggi è un’importante occasione per sostenere lo sviluppo economico e sociale del settore agricolo locale, per promuovere la tutela degli agro-ecosistemi, per favorire un utilizzo sostenibile delle nostre risorse e per garantire la tipicità dei prodotti nel rispetto delle tradizioni, dei saperi e dei sapori locali. Confidiamo molto nella costituzione del Distretto perché la consideriamo un’importante occasione di crescita e confidiamo nella risposta positiva delle realtà produttive locali. Sarebbe un’occasione di arricchimento per il territorio e siamo orgogliosi di essere tra i suoi iniziatori.»
Ad oggi il comitato promotore è costituito dal comune di Castelsardo, dal GAL Anglona-Romangia e dall’Unione di Comuni Coros e dell’Anglona, ma il numero di comuni ed imprese che hanno manifestato l’interesse all’adesione è sempre crescente.
«È il momento di interfacciarsi direttamente con il territorio e cercare le adesioni delle imprese. Come sempre, davanti al nuovo, la vera sfida è quella di superare la diffidenza – queste le parole del vice-sindaco e assessore con delega all’agricoltura Roberto Fiori e di quello delle attività produttive e del commercio Giuseppe Corso -. L’esperienza positiva già vissuta da altri distretti sardi, si pensi a quello della Barbagia, aiuta ad avere fiducia in tal senso. Non deve, infatti, sembrare insolito che una città come Castelsardo possa entrare a far parte di un Distretto rurale. Siamo abituati a considerarci troppo spesso legati ad un’ottica turistica in senso monodirezionale ma sono diverse le realtà del mondo produttivo, rurale e ittico, che attendono solo di essere scoperte e opportunamente valorizzate e promosse, costituendo esse stesse cultura, tradizione e un’importante risorsa economica del territorio.»
Antonio Caria