Con 15 voti a favore, 4 contrari e 1 astenuto, il Consiglio comunale di Oristano ha approvato il bilancio di previsione 2021-2023 e il Documento unico di programmazione 2021-2023.
Ad illustrarlo ai consiglieri, sono stati il sindaco Andrea Lutzu e l’assessore del Bilancio Angelo Angioi.
«La Commissione bilancio ha esaminato bilancio in più sedute, ci si è soffermati sull’addizionale Irpef e sulla rimodulazione prevista per il 2022, IMU che subirà variazioni dovute al concorso al fondo di solidarietà, alla TARI sulla quale incideranno le somme derivanti dall’iscrizione di nuovi contribuenti dovuta alle nuove utenze registrate – ha detto Veronica Cabras, presidente della Commissione Bilancio -. L’esame si è soffermato anche sull’imposta di soggiorno, sul patrimonio comunale, sulla cessione dei reliquati, sui beni suscettibili di alienazione ma ancora non cedibili e sul Documento unico di programmazione. Tutti gli assessori, infine, hanno relazionato e si sono confrontati con la Commissione sull’attività prevista per l’ultimo anno di legislatura.»
Critiche dalle opposizioni. «Il dato politico di questo bilancio è che Oristano resta indietro, imprigionata in un reticolato continuo di provincialismo, clientelismi e nepotisimi che emerge, consiliatura dopo consiliatura, senza mai una reale alternativa – ha detto Patrizia Cadau (Movimento 5 stelle) -. Il bilancio di previsione è un insieme di bellissime promesse, ma sono tante quelle disattese a fronte di parole edificanti pronunciate da chi governa. È stata disattesa ogni promessa di lealtà tra gli stessi compagni di viaggio di chi governa.»
«L’unica cosa certa di questo bilancio è che è stata aumentata l’addizionale IRPEF 2022 motivando poco e male questa scelta – ha aggiunto Efisio Sanna (PD) -. Il Sindaco ha fatto una semplice elencazione, quasi una relazione di fine mandato. E sulla base di queste elencazioni ci chiediamo se siate davvero convinti che il tema delle riaperture sia vincente: la torre di Mariano ci ha messo 2 anni a riaprire, il teatro si dice che riaprirà a settembre, sul dormitorio c’è solo una promessa e non lo avete riaperto così come il nuovo palazzetto. Fate tanti annunci, parlate molto e realizzate poco rispetto a quanto dite.»
Antonio Caria