Era dal 2001 che nel sito archeologico di Romanzesu, sull’altopiano di sughere a Bitti, non si vedeva un via vai di carriole accompagnato dal suono di cazzuole che affondano nel suolo e dalla terra passata al setaccio. Dopo quasi 20 anni, sono ripartiti, pochi giorni fa, gli scavi per la tutela e la conservazione dell’area archeologica di uno dei siti nuragici più ricchi ed importanti dell’intera Sardegna.
Le attività. Il progetto, predisposto dall’Unione dei Comuni del Montalbo, gode di un finanziamento da 100mila euro del Piano regionale straordinario di scavi archeologici e interventi di emergenza dell’annualità 2017. L’intervento si inserisce nel programma di sviluppo territoriale ‘Tepilora patrimonio accessibile a tutti’, fortemente voluto e promosso dai Sindaci dell’Unione dei Comuni nell’ambito della programmazione territoriale sviluppata dal Centro Regionale di Programmazione (CRP).
I lavori. Il responsabile del procedimento è il geometra Antonello Ortu che si avvale della supervisione della Soprintendenza archeologica Belle Arti e Paesaggio per le province di Sassari e Nuoro. I nuovi scavi, seguiti sia in fase di progettazione e sia in quella di esecuzione da archeologi esperti, consentiranno di valorizzare e promuovere il patrimonio storico-culturale e la fruizione dell’area di Romanzesu. I lavori sono stati aggiudicati con appalto all’impresa LC Edilizia Srl di Torralba e saranno ultimati entro il prossimo 20 agosto 2020.
In 3D. Dal prezioso recupero di luoghi e patrimoni conservati nel tempo sotto cumuli di detriti all’esplorazione tridimensionale di quello che era migliaia di anni fa il villaggio nuragico di Romanzesu. Due capanne del sito, ricostruite in digitale fin nei minimi dettagli, potranno essere visitate in 3D, in una sorta di virtual tour, cliccando sul link: https://www.island3d.it/
L’assessore. «L’attenzione dell’Amministrazione comunale verso Romanzesu, che lo scorso anno ha registrato oltre 10mila visitatori, e di tutti i luoghi culturali di accoglienza turistica del paese è sempre massima e costante. Ne è dimostrazione l’ultimo intervento di restyling inaugurato proprio lo scorso gennaio nel museo multimediale del Canto a tenore». Lo ha detto l’assessore della Cultura, Ivana Bandinu, che ha aggiunto: «L’offerta turistica promossa in questi ultimi anni ha permesso a Bitti di affacciarsi da protagonista, come realtà emergente di settore, nel panorama dell’interno della Sardegna. La pandemia Covid-19 ha purtroppo causato l’annullamento di progetti importanti che proporremmo appena le condizioni di sicurezza sanitaria lo permetteranno. Intanto – ha concluso Ivana Bandinu – siamo ripartiti e stiamo ripartendo in questi giorni con l’apertura di tutti i siti pubblici e privati.»